"Il Governo risolva la questione". I balneari sono ormai esasperati

Il Sib proclama lo stato di agitazione dopo che l’Agcom ha bocciato la proroga delle aste da parte dei Comuni "Purtroppo il buco normativo non tutela una categoria che ha bisogno più che mai di certezze".

"Urge un intervento normativo". I balneari adesso scuotono il Governo dopo che Agcom ha bocciato le proroghe delle aste al 31 dicembre 2024 da parte dei Comuni sottoponendoli ad una spada di Damocle quanto mai impellente. Il Sib ha infatti proclamato lo stato di agitazione della categoria. "Oggi manca un doveroso intervento normativo chiarificatore – dichiara Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari – che fornisca indicazioni operative agli enti locali per mettere in sicurezza il nostro settore formato da 30.000 imprese balneari e 10.000 addetti diretti. A causa dell’assenza dell’intervento normativo chiarificatore del Governo sulla Direttiva Bolkestein - più volte da noi invocato - si sta creando una situazione caotica nella gestione della materia da parte degli enti. Da alcuni Comuni vengono adottati provvedimenti di avvio delle gare pur in assenza di una regolamentazione nazionale di fronte a questi atti illegittimi il sindacato è a fianco dei concessionari nel promuovere azioni giudiziarie per la difesa del lavoro e delle proprie aziende". La soluzione della questione concessoria non può, però, essere risolta nelle aule giudiziarie ma in quelle legislative. Serve, di conseguenza, un intervento legislativo. "La gravità della situazione impone una decisa azione di protesta - conclude il presidente del Sib– è stato, pertanto, proclamato lo stato di agitazione della categoria. Nei prossimi giorni sarà comunicato il calendario e le modalità delle manifestazioni, sia nazionali che a carattere locale".

A riportare alla calma è invece Marco Daddio presidente dei balneari di Lido di Camaiore che parla di "conseguenze fisiologiche e prevedibili in presenza di un buco normativo da risolvere". In sostanza la posizione di Agcom non andrebbe poi ad incidere più di tanto in un caos di cause aperte, sentenze e situazioi ancora nebulose. "Fino a quando il Governo, come promesso, non prende in mano la situazione – commenta – tutti cercheranno di intervenire per avere spazio poi nei tavoli di discussione visto che la materia delle concessioni demaniali è appetitosa e articolata. Ogni giorno ci troveremo ad affrontare un ricorso o una sentenza vista l’insidiosa presenza di un gap normativo che necessita di essere sanato".

Francesca Navari