"No agli incontri gender. Manca il contraddittorio"

L’associazione Family Day invita a boicottare un ciclo di appuntamenti organizzati dalla Rete Ready e dal Comune. Fra i relatori anche Luxuria

Vladimir Luxuria è uno dei relatori alla rassegna per le scuole al Teatro Jenco

Vladimir Luxuria è uno dei relatori alla rassegna per le scuole al Teatro Jenco

Viareggio, 29 ottobre 2019 - «No agli incontri gender politicizzati nelle scuole: in quei giorni lasciamo i ragazzi a casa». L’associazione Family Day - Difendiamo i nostri figli, contesta a gran voce l’incontro per gli alunni al Teatro Jenco col deputato Pd Vladimir Luxuria e invita a boicottare i previsti appuntamenti di novembre. L’iniziativa è inserita nel progetto della rete Ready, alla quale aderì nel 2013 l’allora giunta Betti: si tratta della rete delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere fondata nel 2007, tra gli altri, dai comuni di Torino, Bologna e Roma e dalla Regione Toscana ed alla quale sono iscritti oggi quasi un centinaio di enti locali. «Grave l’iniziativa del comune di Viareggio di invitare, attraverso la scuola, gli studenti ad incontri sul tema della prevenzione della transfobia e della educazione alle differenze per l’evidente e inaccettabile taglio ideologico – critica Family Day – . Gli incontri si svolgeranno il 6 e 21 novembre, anche durante l’orario scolastico. E gli studenti avranno fra i relatori Vladimir Luxuria deputato Pd e persone appartenenti alla galassia L.G.B.T. Addirittura uno di questi relatori nella sua pagina facebook si dichiara favorevole alla pornografia, in particolare la pornografia femminile, definendola ‘cultura popolare’, appoggia le adozioni per le coppie lesbiche vietate dalla legge, come ha ribadito la stessa Corte Costituzionale, e sponsorizza un libro dal ‘Sovvertire l’eterosessualità, sovvertire il capitalismo: comunismo queer’».

«Questi incontri – prosegue l’associazione – rappresentano un espediente per indottrinare i ragazzi, tenuto conto del profilo dei relatori e dell’assenza di una qualsiasi forma di contraddittorio. Ancora una volta si assiste al tentativo palese di manipolare le menti dei più giovani diffondendo, anche attraverso il coinvolgimento della scuola, ideologie che propongono una visione del tutto unilaterale, opinabile e discutibile della sessualità, dei ruoli maschile e femminile, della loro intercambiabilità, che attaccano la famiglia naturale, svilendo le figure genitoriali del padre e della madre. Per questi motivi il Comitato difendiamo i nostri figli denuncia la gravità della iniziativa del Comune e invita i genitori a contrastare questo tentativo, evitando di far partecipare agli incontri i propri ragazzi attraverso il ricorso allo strumento del consenso informato».

«La scuola , come anche ribadito da recenti documenti ministeriali – incalza il comitato – deve per legge chiedere l’autorizzazione delle famiglie per le attività che non rientrano nel curriculum obbligatorio (inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa) ed è tenuta ad organizzare attività scolastiche alternative per gli studenti che non intendono partecipare». Per chi volesse saperne di più, l’associazione Family Day - Difendiamo i nostri, invita a scrivere alla mail: [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA