REDAZIONE VIAREGGIO

E intanto sono nati i “No pilastrini“. Una petizione contro le colonnine: "Fuori dal contesto di modernità"

La raccolta firme per chiedere che non vengano ripristinati (come invece è previsto) .

Ha cominciato a girare nei bar, e quindi di mano in mano, ma senza troppo clamore. Che, sicuramente, adesso susciterà. Parliamo di una petizione per il nuovo Belvedere Puccini, lanciata da un nuovo fronte del “no“ nato in città. Quello dei “No pilastrini“. O che altrimenti potremmo ribattezzare il comitato de “I pilastrini si toccano“, parafrasando lo slogan “La Lecciona non si tocca“ nato per preservare l’area naturale dal passaggio delle ciclovia Tirrenica.

Comunque l’intento della raccolta firme è chiaro: "I sottoscritti firmatari – si legge nella petizione, avviata nei giorni scorsi – chiedono all’amministrazione comunale di Viareggio e alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Lucca e Massa Carrara che NON (scritto in maiuscolo, ed evidenziato in neretto) vengano riposizionati i “pilastrini“, o colonnine, della ringhiera a ridosso del lago". Ringhiera che nel nuovo Belvedere non è stata prevista, con l’intento dei progettisti di lasciare lo sguardo libero di buttarsi nell’orizzonte del Massaciuccoli senza alcun ostacolo. "Tali colonnine infatti – prosegue il documento –, seppur vincolate dalla Soprintendenza a seguito di apposite verifiche sulla loro storicità, risulterebbero fuori contesto rispetto al progetto autorizzato, che risponde a linee concettuali ben più moderne".

I pilastrini in questione – una ventina quelli che puntellavano le sponde del lago – sono stati al centro del confronto tra il Comune e l’ex sottosegretario alla cultura Sgarbi, sollecitato ad intervenire sul progetto dall’ex consigliera comunale di Fratelli d’Italia Barbara Paci.

La gallerista, che nel frattempo ha lasciato il partito e il consiglio comunale per tornare a dedicarsi completamente all’arte, fu infatti la prima a scagliarsi a difesa dell’identità del Belvedere contro i piani di riqualificazione della giunta e a tutela dei pilastrini. Secondo quanto ricostruito da Paci, infatti, quelle colonnine "rappresentano una testimonianza pucciniana importante" come spiegava poco più di un anno fa. Sarebbero state infatti realizzate nel 1929, grazie ai fondi raccolti dal “Comitato per le onoranze a Giacomo Puccini” e finanziati, tra gli altri, anche dalla casa musicale Ricordi, "quale omaggio di respiro internazionale alla memoria del Maestro". Tant’è che nell’accordo messo nero su bianco tra il sindaco Del Ghingaro e l’allora sottosegretario, che sbloccò il progetto di rifacimento dopo l’avocazione, veniva specificato chiaramente l’obbligo per il Comune di "riposizionare" le storiche colonnine per mantenerne "la valenza figurativa". Previste sulla sponda Nord e Sud dello Chalet, per garantire un equilibrio visivo.

Quando si è aperto il cantiere sul Belvedere i pilastrini sono stati ovviamente rimossi, e come dichiarato dall’assessore ai lavori pubblici Federico Pierucci "affidati agli specialisti per l’opportuno restauro". Che effetto avrà questa raccolta firme, per cancellare definitivamente i pilastrini dal Belvedere lo scopriremo nei prossimi giorni, forse mesi.

Intanto sul nuovo aspetto delle grande Terrazza a ridosso della Villa del Maestro le opinioni si scontrano. Per tanti commenti di apprezzamento sull’immagine che sta assumendo la zona, non mancano le critiche. "Se questo doveva rappresentare un “regalo” a Puccini e alla comunità torrelaghese – commenta il democratico Fabrizio Manfredi – avrebbe dovuto essere scelto e confezionato con ben altra cura ed attenzione e con quel rispetto e quel “sentimento” che indubbiamente gli artefici di ciò hanno dimostrato di non avere a sufficienza".

mdc