TOMMASO
Cronaca

Diamo fiducia ai nostri giovani. Sono il presente

Celebriamo il quarto Natale di ansia e paura, con crisi in atto in tutto il mondo. Serve una classe dirigente capace di una visione a più ampio respiro. Investiamo nello studio e nella formazione dei nostri giovani: sono il presente. Auguri a tutti.

Strambi

A ndrà tutto bene. Abbiamo cominciato a scrivere sui lenzuoli appesi ai balconi. Non so voi, ma a noi adesso ogni volta che lo sentiamo ripetere, anche dentro un film o una serie televisiva, abbiamo un sussulto di fastidio. Perché? Fermatevi un attimo a riflettere. Quello che stiamo per celebrare è il quarto Natale di ansia e paura. I primi due segnati appunto da una pandemia, quello dell’anno scorso e quello di domani intrisi dal sangue di innocenti uccisi nel conflitto tra Russa e Ucraina e in quello tra Israele e Hamas in Medio Oriente. Ecco non è andato tutto bene. Per niente. Ma sono lontani, non ci toccano da vicino, potrebbe obiettare qualcuno. Ma non è così. Basta entrare al supermercato, nonostante il “trimestre tricolore“, la spinta inflazionistica è ancora alta e riempire un carrello richiede un portafoglio ’’gonfio’’. Senza contare la difficoltà negli approvvigionamenti di prodotti indispensabili (dal grano al gas, dal litio al silicio). E il 2024 non si annuncia un anno di svolta in meglio. Secondo le previsioni del Washington Post, anche nei prossimi mesi alcuni scenari (i cambiamenti climatici, l’Africa, i conflitti asiatici) proseguiranno e molte delle crisi in atto (dal Sudan a Taiwan, passando per il Sud America) sono destinate a peggiorare. Il tutto mentre negli Stati Uniti è già partita una campagna elettorale per il nuovo inquilino della Casa Bianca particolarmente accesa. Ecco, forse, l’augurio migliore che possiamo farci è di vivere sì serenamente questi giorni, ma cominciando a sollevare lo sguardo oltre le nostre piccolezze e a pensare che serve una classe dirigente capace di una visione a più ampio respiro e non ripiegata intorno ad un like sui social. Oggi viviamo in un mondo in cui se cade un capello a Singapore fa ’’rumore’’ anche in Passeggiata. Ricordate il mercato di Wuhan? Ecco il migliore augurio che ci possiamo fare, allora, è investire nello studio e nella formazione dei nostri giovani. Non sono il futuro, sono il presente. Diamo loro fiducia. Concretamente. Buon Natale. A tutti.