Allarme rosso in piazza D'Azeglio: "Situazione fuori controllo"

Lo sfogo di Oreste Giannessi, dello storico stabilimento balneare Nettuno: "I nostri clienti hanno paura ad attraversarla"

La situazione in piazza D’Azeglio è imbarazzante: partire dallo stato dei marciapiedi

La situazione in piazza D’Azeglio è imbarazzante: partire dallo stato dei marciapiedi

Viareggio, 12 luglio 2017 - Gli costa  molto, «perché io parlerei solo bene della mia città, ma ormai la situazione è fuori controllo». La situazione è quella di piazza D’Azeglio; per cui Oreste Giannessi dalla direzione del bagno Nettuno raccoglie ogni giorno proteste. «I clienti sono esasperati, nessuno ha più il coraggio di attraversarla...». I bagnanti – carichi delle loro borse frigo, di asciugamani, secchielli, palette e materassini – fanno il giro largo, costeggiando il Plaza o dal lato opposto la Galleria D’Azeglio, per raggiungere il mare. Evitano, come la peste, quei tre parchi urbani che si inseguono uno dopo l’altro. «Per non rischiare di inciampare in una delle mattonelline sconnesse, e ormai tutta la piazza è in queste condizioni». Le erbacce infestanti si sono prese ogni margine smembrato; «Le panchine sono devastate, sporche e rotte. Impossibile sedersi all’ombra». Anche le recenti alberature, piantate dall’amministrazione Del Ghingaro sono già rinsecchite. Ma questi sono solo problemi di facciata, si dirà.

E allora andiamo in fondo al problema. «Intorno a questa piazza c’è una vera emergenza sicurezza» che si allarga a macchia d’olio fino sul bagnasciuga. Ogni stabilimento si tutela dall’assalto dei ladri da spiaggia come può: «Noi al Nettuno – prosegue Giannessi – abbiamo degli steward che accompagnano i clienti all’ombrellone, siamo costantemente in contatto con della radioline per monitorare chi esce e chi entra dal bagno». Perché sotto gli ombrelloni è un continuo saccheggio, «e spesso andiamo a cercare cellulari e biciclette rubate proprio in piazza D’Azeglio, intorno alla biglietteria dei bus. Con un po’ di fortuna a volte siamo riusciti a ritrovare e a riconsegnare il mal torto ai clienti». Non è solito lagnarsi Giannessi, per i guai della città. Anzi, con il suo obiettivo scatta foto per valorizzare e condividere il bello che c’è: l’acqua cristallina, la ruota che illumina la Passeggiata Liberty, le comitive di ragazzi intorno ai tavoli da ping pong. Come negli anni ’60.

Ma poi? «Poi i nostri turisti si trovano di fronte anche altro. Intorno a piazza D’Azeglio frequentemente scoppiano liti, volano bottiglie e insulti. E’ evidente ormai che questa zona è mal frequentata. Per questo tutti si tengono alla larga, lasciando campo libero ai malintenzionati». Proprio qui dovrebbero tornare a giorni le giostre; nonostante l’amministrazione Del Ghingaro avesse espresso la volontà di trasferire le attrazioni altrove. «Almeno tornerà una luce in mezzo a tanto buio». Ma non può essere questa la soluzione; «E non possiamo continuare ad ignorare il problema. Sono anni che, più o meno sottovoce, continuiamo a ripetere che piazza D’Azeglio non è adeguata ad una città turistica, che vive di turismo familiare e che dovrebbe garantire ordine, decoro e sicurezza». Poi anche ruote panoramiche e effetti speciali. «Le nostre spiagge sono piene. Ma cosa lasceremo nei ricordi di chi ci ha scelto? Me lo chiedo – conclude Giannessi –; e sono molto preoccupato della risposta».