REDAZIONE UMBRIA

Goretti, il talent scout che viene da Perugia

Entrerà nel team del ds Pradè. Specializzato in giovani e plusvalenze: da Goldaniga e Faraoni, le sue "scoperte"

Comprare a poco, vendere a molto e vincere. Una missione quasi impossibile, ma non per Roberto Goretti nei sette anni da direttore sportivo e poi direttore dell’area tecnica nel Perugia di Massimiliano Santopadre. Il presidente del Perugia gli ha concesso pieni poteri e fiducia, un portafoglio non sempre gonfio: una condizione che aguzza l’ingegno di chi ce lo ha. E il ruolo, Goretti, lo ha svolto in pieno. Un percorso importante, gratificante e anche vincente quello del dirigente nella sua lunga esperienza con il Grifo, con l’unica macchia nell’ultima stagione, incomprensibile, che ha portato il Perugia in serie C. Budget ridotti, come il diciassettesimo posto come monte ingaggi nel 2017, e risultati superiori alle spese, con il quarto posto raggiunto al termine della stagione. Negli anni in biancorosso ha "collezionato" plusvalenze per circa venti milioni di euro, la più importante quella con il giocatore Gianluca Magnani, acquistato dal Siracusa per trecentocinquantamila euro nel mercato invernale della stagione 2017-’18 e rivenduto a fine anno alla Juventus per quattro milioni. Le altre due operazioni da copertina quella con i giovanissimi e sconosciuti Drole e Zebli che hanno portato nelle casse del Perugia plusvalenze da due milioni ciascuno.

Un dirigente che macina chilometri, lo si può trovare sugli spalti di stadi importanti ma soprattutto a seguire i giovani e i meno conosciuti. Viaggia e vede lontano: nella prima stagione da direttore sportivo ha portato in Lega Pro i giovani della Primavera Conti, Roberto Insigne e Sprocati. Con la promozione in serie B, è proseguita la caccia ai talenti: in biancorosso sono arrivati Goldaniga, Faraoni, Verre, Provedel. E poi nella stagione del cambio di ruolo e di marcia di Spinazzola, si registra anche l’operazione Mancini con la Fiorentina. Trattativa che ha lasciato strascichi e polemiche tra le due società per qualche stagione, prima della riappacificazione. Ma cosa è successo? Il diesse biancorosso si muove per seguire la Fiorentina Primavera, tra i due giovani in vetrina, Gigli e Gianluca Mancini, Goretti opta per il centrale difensivo. A fine anno il giocatore torna a Firenze, ma dopo il ritiro estivo la dirigenza viola decide di non voler trattenere il difensore e lo cede a titolo gratuito al Perugia, pattuendo però il cinquanta per cento sulla futura rivendita. Il problema nasce al momento della rivendita all’Atalanta, quando alla Fiorentina non tornano i conti. Ma al di là della querelle, il colpo-Mancini è un’altra perla del dirigente, che dopo il doloroso divorzio dal Perugia ha scelto di aspettare un progetto intrigante che possa gratificarlo e gratificare la società che si affiderà al suo fiuto.

Francesca Mencacci