DANIELE CERVINO
Sport

Di Natale, assist a Baldini: "Farà grande il Grifo"

Il re dei bomber, bandiera dell’Udinese, elogia il suo ex tecnico: "Persona seria, crede nei giovani e nel lavoro. Per me è come un padre"

di Daniele Cervino

"Silvio Baldini è come un padre. Quando ero ad Empoli ha creduto in me e mi ha fatto diventare un giocatore importante. Lui è un grandissimo tecnico e sono convinto che farà bene anche a Perugia, una piazza importante che merita grandi palcoscenici". Il re dei bomber Antonio Di Natale, per due stagioni consecutive (2009-10 e 2010-11) cannoniere in serie A, sforna un assist per il suo ex allenatore all’Empoli Silvio Baldini, ora alla guida del Grifo. Bandiera indimenticabile e indimenticata dell’Udinese, 209 reti nella massima serie e vicecampione d’Europa con gli Azzurri nel 2012, Di Natale ha debuttato come allenatore la scorsa stagione alla Carrarese, sostituendo proprio colui che lo ha lanciato nel grande calcio: Silvio Baldini.

Di Natale, sulla tua strada in un modo o nell’altro c’è il tecnico massese...

"E ne sono felice. Baldini è una persona seria, se dice una cosa la mantiene. È il numero uno e lo ha dimostrato anche la scorsa stagione a Palermo, vincendo alla grande. Ama il calcio, ci tiene tanto e io lo posso solo ringraziare".

Come giocatore, sei esploso con Baldini in panchina...

"A Empoli è stata un’esperienza fantastica. Con me c’erano tanti altri ragazzi che amavano il pallone e volevano farsi strada in questo mondo. Da Maccarone a Bresciani a Saudati. Baldini ha avuto la forza e la pazienza di credere in noi, di farci giocare. Abbiamo creato un gruppo importante, abbiamo vinto un campionato. E tanti di noi sono andati in Nazionale, ognuno ha fatto una bella carriera e siamo grati al tecnico per questo. Ricordo la mia prima convocazione in Azzurro. Lui lo aveva saputo prima di tutti. Dovevamo giocare contro con la Reggina in casa, non mi disse nulla. Feci tre gol, a fine gara venne da me e mi disse: ’Totò, vai in Nazionale, te lo dico solo ora per non farti montare la testa’. Grazie ai suoi consigli poi ho fatto una grande carriera".

Che allenatore è Baldini?

"Chiede sempre il cento per cento anche in allenamento. Vuole che i giocatori lo ascoltino, è molto bravo a dare suggerimenti e in campo si diverte. Ha coraggio e passione, non ha mai accettato compromessi ed è sempre andato avanti a testa alta".

C’è un insegnamento in particolare che non dimenticherai?

"Ne conservo tanti. Lui crede nel lavoro e nei giovani, che sono il futuro. Ha sempre trattato i suoi giocatori come figli e cerca sempre di dare qualcosa in più a tutti per farli crescere".

E porta entusiasmo...

"La sua passione è contagiosa e ovunque vada per lui è casa. Rispetta i tifosi, dà sempre il massimo e chiede che anche i calciatori facciano lo stesso per onorare la maglia".

Il tuo debutto su una panchina professionistica è stato con la Carrarese. Al posto di Baldini...

"Era un momento difficile per la squadra. Quando la società mi ha chiamato, con il mister ci siamo sentiti e confrontati, per conoscere la condizione dei ragazzi e altri aspetti di questo genere. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto per me".

Ora la nuova avventura alla guida del Perugia...

"Il tecnico ci mette sempre l’anima e il presidente Santopadre lo ha capito. Il Grifo ha un’ottima rosa e ha fatto ora un grandissimo acquisto per la panchina. Gli faccio un enorme in bocca al lupo. Gli auguro di vivere le stesse emozioni che ha vissuto insieme a noi e che faccia a Perugia lo stesso percorso dell’anno scorso a Palermo".