di Francesca Mencacci
Una vita fatta di calcio, scandita dai sacrifici iniziali, da scelte forti, condita da grandi emozioni, successi, promozioni. L’allenatore del Perugia le racconta nel libro "Fabrizio Castori. La storia di mister promozioni". Il libro è stato presentato da Riccardo Marioni all’auditorium del Comitato regionale umbro: insieme al tecnico ci sono gli autori del libro, Massimo Boccucci e Simone Paolo Ricci e il padrone di casa, il presidente del Cru Luigi Repace. Presente in platea il Perugia con il presidente Santopadre, i direttori Castagnini e Matarazzo, il team manager Rossi, gli ex biancorossi Cosmi, Ravanelli, Vannini e Damaschi. Prima dei racconti, sul video scorrono le immagini dei trionfi, da Tolentino a Lanciano, da Cesena ad Ascoli, da Carpi a Trapani, fino all’ultima impresa con la Salernitana. "Castori è diventato allenatore di calcio per caso a 26 anni dopo aver messo su famiglia e scelto la professione inizialmente da ragioniere. Ha scalato tutti i campionati, conquistando dieci promozioni, dai dilettanti alla serie A" racconta Boccucci. La soddisfazione di Repace: "Tutti gli allenatori vorrebbero avere il curriculum di Castori. La sua promozione più bella è quella con il San Patrignano dalla terza alla seconda categoria. Gli auguro possa continuare in questo modo". Castori racconta i passaggi più significati della sua carriera, soprattutto i rischi corsi all’inizio. "Per me da piccolo il pallone era l’unico divertimento, questa passione mi ha sorretto. Mi sono tolto gli alibi quando ho deciso di lasciare il lavoro per dedicarmi al calcio", spiega l’allenatore. "Con Fabrizio ci siamo conosciuti sul campo, aveva il mio stesso trascorso, non siamo stati campioni del mondo - dice Cosmi -. è nata una sintonia, non abbiamo mai litigato, ci siamo sempre rispettati. Il suo calcio purtroppo non è stato recepito sempre nella maniera giusta. Di Fabrizio riconosco una passione che ha mosso le sue follie, in questo è molto simile a me". Affinità le trova anche Ravanelli: "Sembra la mia storia, con famiglia alle spalle seria, che è alla base di tutto. Ha una grande umiltà, ha raggiunto grandi risultati. La storia del mister andrebbe portata a Coverciano".
Santopadre parte da lontano: "Ho conosciuto Castori da avversario, mi ha colpito fortemente. Quando ho avuto l’opportunità di prenderlo l’ho fatto. Al di là dell’allenatore, ho guardato l’uomo: umile, ambizioso, se alla sua età continua con questa determinazione ha qualcosa di diverso dagli altri". Un passaggio sull’esonero e il ritorno: "Tutto quello che accade, accade per un motivo. Mi ha sopportato, anche subito, è tornato più forte di prima, senza mai mancarmi di rispetto. Mi ha detto che se tornava lo faceva convinto e arrabbiato".