
"Uno che ha giocato in Champions non può iniziare ad allenare dalla Promozione? Chi l’ha detto? Io ho fatto il calciatore ma non ho mai allenato". L’umiltà prima di tutto, l’umiltà che è stata sempre la parola chiave nella carriera di Davide Baiocco. 222 partite in serie A, 4 in Champions League, una Supercoppa italiana in bacheca e 111 presenze con la maglia del Perugia. Nonostante tutto il 46enne ex centrocampista, in questo momento a Coverciano dove sta sostenendo il corso per l’abilitazione Uefa A, nella prossima stagione allenerà il Casa del Diavolo in Promozione.
"Voglio iniziare a fare l’allenatore. Ho parlato con due società in Umbria: Cannara e Casa del Diavolo. Con il Cannara non ci siamo trovati ma li ringrazio per aver pensato a me. A Casa del Diavolo c’è grande entusiasmo e io sono pronto a mettere in campo le mie idee". Non solo tecnico-tattiche ma anche e soprattutto psicologiche. "Essere leader di se stessi è fondamentale. Credere nei propri mezzi è alla base di tutto. Si può migliorare, crescere e arrivare dove si vuole. Se uno lo vuole". E forse proprio Davide Baiocco ne è l’esempio più concreto. "Penso a quando eravamo in C alla Viterbese. Ci davano per retrocessi prima di iniziare.
Poi nel giro di qualche anno, qualcuno di quel gruppo si è ritrovato in serie A". E, nel caso di Davide, anche in Champions League… "Beh quel 18 settembre 2002 è una data difficile da scordare...". L’esordio contro il Feyenoord nella fase a gironi di Champions con la maglia della Juve dopo aver vinto, un mese prima, la Supercoppa contro il Parma nella finale giocata da titolare. "Il ricordo più bello della mia esperienza alla Juve, paradossalmente, è arrivato alla fine di quella stagione.
Lasciai Torino a fine gennaio per andare a Piacenza. Del Piero, nel discorso di fine anno, ringraziò me e Moretti che eravamo stati con loro solo metà anno. Essere leader significa proprio questo". Anche quel gol alla Roma ad aprile 2001 avrà il suo bel posto nell’album dei ricordi... "Il primo in serie A come te lo puoi scordare? Anche perché non sono mai stato un bomber… Ma anche il 3-1 al Milan al Curi niente male. Ne abbiamo parlato due settimane fa con Michele Tardioli, quando gli ho dato una bella lezione a padel". Padelmania anche per Baiocco? "Un gioco che mi piace. Adesso ho lanciato la sfida a Serse. A breve ci organizziamo...".
Da un allenatore all’altro, Davide Baiocco conosce bene Fabio Caserta… "Insieme abbiamo vinto un campionato a Catania. Ha fatto un lavoro straordinario. Da tifoso sarei stato felice fosse rimasto a Perugia. Lui però è uno che vuole e può arrivare e questo credo abbia influito nelle sue scelte. Dal canto suo la dirigenza del Perugia ha dimostrato di fare le scelte giuste tornando subito in B". Come sarà il Casa del Diavolo di Baiocco? "Con tanto entusiasmo, partendo dal concetto che potenzialmente siamo tutti forti. E lo saranno anche i miei ragazzi...".
Nicola Agostini