Bandecchi si dimette, ma forse no. “Ho venti giorni per ripensarci”

Terni, le frasi a Radio 24: “Ho venti giorni per ripensarci, se metto le cose a posto tra i miei che litigano per uno sgabello”

Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi

Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi

Terni, 9 febbraio 2024 – Le “dimissioni” a sorpresa, annunciate con frasi di accompagnamento che hanno fatto (come sempre) scalpore, da “se ogni 5 anni serve un duce voglio essere io” all’auspicio di raggiungere il 4% alle Europee e, in prospettiva, diventare presidente del consiglio. Con il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, non ci si annoia mai. Ma l’annuncio delle sue dimissioni hanno lasciato perplessi diversi spettatori più o meno interessati.

Per esempio il coordinatore regionale del M5s Umbria, Thomas De Luca: “Bandecchi finiscila con questa sceneggiata e, per una volta, assumiti le tue responsabilità! – ha detto oggi – È evidente che non ha alcuna intenzione di dimettersi, questa sceneggiata è solamente l'ennesima mossa per finire sulle cronache nazionali senza farsi scrupolo di destabilizzare la città”.  ''In merito alle recenti dimissioni da sindaco di Terni di Stefano Bandecchi, esprimiamo la nostra ferma convinzione che la sceneggiata messa in atto ieri sia solamente il preludio alla sua imminente candidatura alle elezioni europee", avevano detto Filiberto Zaratti, deputato di Avs e Gianfranco Mascia, co-portavoce Europa Verde Umbria. Tra gli scettici Francesco Maria Ferranti, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale: “Sarebbe un bene sé questa esperienza amministrativa di concludesse qua, ma credo invece che ancora una volta il sindaco

Bandecchi stia facendo attività di propaganda e di campagna elettorale per avere visibilità sui media locali e nazionali”.

E in serata è lo stesso Bandecchi a far capire che i giochi non sono fatti: a “La Zanzara” su Radio 24 Bandecchi dice che potrebbe ritirare le dimissioni. “Ho venti giorni per ripensarci, se metto le cose a posto tra i miei che litigano per uno sgabello”. E poi: “Devo schiacciare la testa delle serpi, poi ritiro le dimissioni”. “Gli incarichi non mi interessano, quindicimila euro li guadagnavo da piccolo”. “Ho venti giorni per ritirare le dimissioni, o si mettono in riga o tutti a casa”. “In Europa ci sono 75 imbecilli italiani al Parlamento Europeo, sono degli scappati di casa”.

“Mi hanno eletto i ternani - aggiunge Bandecchi - ma per fare il sindaco serve una squadra ben organizzata. Io le persone che lavorano con me le educo, se poi vanno per la strada dritta bene, sennò andiamo tutti a casa. Ci sono venti giorni, secondo la legge, per capire cosa fare da grandi… sennò tutti a casa. Ritirare le dimissioni? Lo stato italiano si basa sul pirlaggio. In questi venti giorni o si mettono in riga o tutti a casa e a lavorare”.

Qualcuno ha ipotizzato le dimissioni di Bandecchi per le accuse di sessismo: “Macchè, volevo più tempo libero per vedere di riuscire a mettere in pratica ciò che avevo detto. Mi sembrano tutti un po’ cretini”.