Accademia di Belle Arti, l'ora decisiva

A Perugia si punta dritti alla statizzazione

La Gipsoteca dell'Accademia

La Gipsoteca dell'Accademia

Perugia, 14 luglio 2016 - L’Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" ingrana la marcia verso la statizzazione. A tappe forzate, con tutta una serie di step (personale da sistemare, ristrutturazione della sede, corsi da avviare), di obiettivi e progetti da inseguire e raggiungere. Su tutti un accordo di programma con gli enti locali, «che faccia entrare la Regione al posto della Provincia», da siglare entro quest’anno. «Se tutto filerà per il verso giusto, la statizzazione potrà arrivare nel 2017 o 2018». E’ molto deciso, ottimista, quasi ‘aggressivo’ il presidente dell’Accademia Mario Rampini, che ha voluto raccontare quanto sta succedendo dopo il decreto firmato dal ministro all’istruzione Stefania Giannini che ripartisce tra cinque Accademie le risorse previste dalla Legge di Stabilità 2016 (sono 4milioni di euro) e soprattutto avvia il processo di statizzazione. «E’ la prima volta che se ne parla sul serio, stiamo lavorando con il Ministero, a diretto contatto con il direttore generale Daniele Livon. Vogliamo presentare al meglio il nostro progetto di statizzazione, mostrare un’Accademia in crescita vorticosa, con studenti raddoppiati in pochi anni, senza debiti, con un’immagine forte e un grande patrimonio».

Capitolo soldi: «Il decreto ci mette al riparo dalle tragedie del passato, per la prima volta stabilisce un contributo annuale fisso». Dei 4 milioni, all’Accademia andranno 800mila euro, ma in tempi diversi: la prima trance di un milione e mezzo (circa 300mila euro a Perugia) arriverà subito, il resto, più consistente, è legato all’accordo di programma. E’ questo il nodo clou di tutto, anche della statizzazione e Rampini non ha tempo da perdere perché il suo mandato, il secondo, scade a fine anno. «C’è già la bozza, nell’accordo la Regione subentra alla Provincia che è socio fondatore con il Comune ma da due anni non paga il contributo di 10mila euro».  Il presidente parla chiaro. «Mi rendo conto delle difficoltà, chiedo il minimo indispensabile per fare passare l’operazione, sono certo che Regione e Comune – contributo da 175mila euro – non si tireranno indietro, in modo diretto o indiretto. Entro l’anno ce la faremo». Intanto i progetti fervono: ad agosto partono i lavori per recuperare un’ala da 600 metri quadri della sede di San Francesco al Prato (per aula magna e laboratori), presto Rampini presenterà un progetto alla Fondazione CariPg per il recupero del chiostro. C’è da avviare il biennio di specializzazione in design e da pensare al personale: quello di ruolo ha 7 docenti, 5 amministrativi e 4 coadiutori, 55 le collaborazioni a contratto.