Virus fuori controllo, boom di ricoveri. Umbria sempre più vicina alla zona gialla

E da oggi basta un test in farmacia per finire in quarantena

Nel giorno di Natale. il balzo dei ricoveri: più 18 per cento (ben 14 persone) in 24 ore

Nel giorno di Natale. il balzo dei ricoveri: più 18 per cento (ben 14 persone) in 24 ore

Perugia, 27 dicembre 2021 - Ieri mattina alla farmacia Bolli di Ponte Felcino si sono presentati in 400 per fare un tampone antigenico e di questi ben ottanta (il 20%) è risultato positivo. Sono i numeri a far capire il modo capillare e impressionante con il quale si sta diffondendo di nuovo il Covid 19 in Umbria.

E la Regione è in gravissime difficoltà nel fare tamponi, processarli e su tracciamento completamente saltato. A far preoccupare nel giorno di Natale è stato il balzo dei ricoveri: più 18 per cento (ben 14 persone) in 24 ore, con 82 pazienti nei reparti e 9 in terapia intensiva. Non a caso ci sono i primi 12 ricoveri distribuiti in modo uguale tra Foligno e Città di Castello. Il limite per la zona gialla è di 100 ospedalizzati più 10 in Rianimazione. E vista l’incidenza ormai arrivata a 570 casi settimanali ogni 100mila abitanti (il limite è 250, il peggior dato in Italia secondi soltanto alla Lombardia), ecco che la zona gialla potrebbe arrivare già a gennaio.

E non traggano in inganno i ‘soli’ 348 casi diagnosticati a Natale poiché frutto di soli tremila tamponi, ma con una positività elevatissima salita all’11,2 per cento: di questo passo la prossima settimana con un Rt a 2 si arriverà a duemila positivi al giorno. E che la Regione sia in grave difficoltà lo dimostra la decisione che farà discutere e che ‘supera’ anche le norme nazionali: da oggi infatti finirà in isolamento per 14 giorni anche chi risulterà positivo a un test antigenico veloce fatto in farmacia o in un laboratorio privato. Non ci sarà insomma più bisogno (come accaduto fino a ieri) di un tampone molecolare di conferma a partire dal quale il soggetto positivo restava in quarantena per 10 giorni. "Il test antigenico positivo è da considerare sufficiente a definire il caso confermato Covid19 – spiega nel provvedimento assunto il giorno 23 il commissario Covid per l’Umbria Massimo D’Angelo - e a porre il soggetto in isolamento contumaciale, senza effettuare la conferma con test molecolare, che quindi non deve essere più richiesto per conferma. Nel documento si dice anche "di effettuare il test al tempo zero ai contatti stretti solo quando ritenuto opportuno" e "di effettuare il primo test per la sospensione dell’isolamento contumaciale dopo 14 giorni e, in caso di ulteriore positività, dopo altri 7 giorni". Un provvedimento che è la testimonianza certamente di un contagio dilagante e non più controllabile, ma anche di una carenza di personale (i tracciatori sono stati ad esempio dimezzati da duemila a mille) a cui la Regione non è riuscita (o non ha voluto) far fronte nei mesi scorsi. Su questo la deuncia del segretario generale della Uil Umbria: "Dopo tre anni di promesse assistiamo a una mancanza di personale che è inaccettabile".

Michele Nucci