Si taglia la gola e simula una rapina: impiegata 50enne denunciata

Montefalco, tradita dalla lametta insanguinata trovata vicina all'auto

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

Montefalco, 28 aprile 2015 - «Correte, mi hanno rapinata». La richiesta di aiuto di una donna, che aveva il volto insanguinato e presentava una ferita da taglio alla gola, è stato raccolto da un passante, che ha subito lanciato l’allarme. Il fatto è accaduto nel centro storico di Montefalco e la vittima della presunta aggressione era una turista di 50 anni, impiegata e residente nella provincia di Varese. Nel prosieguo delle indagini, svolte dai militari dell’Arma coordinati dal capitano Antonio Memoli, è venuta a galla la verità. La donna si è tagliata la gola con una lametta e poi ha messo in scena la rapina. Finale: è scattata la denuncia per simulazione di reato. L’episodio è avvenuto giovedì sera, quando la signora ha fermato un passante e chiesto aiuto.

Rapido è stato anche l’intervento del 118 che l’ha trasportata all’ospedale di Foligno dove i medici le hanno suturato la ferita. La turista ha raccontato che a ferirla erano stati due giovani, col viso coperto da un casco integrale, mentre si accingeva ad entrare nell’auto, aggiungendo che i due le avevano portato via una collana di perle e 1.400 euro in contanti che aveva nella borsa e che prima di fuggire l’avevano accoltellata. I carabinieri hanno subito visionato le telecamere della videosorveglianza e ascoltato tutte le persone che, in quel momento, si trovavano nell’area dell’aggressione: né dai video nè dalle testimonianze sono emersi indizi certi sulla rapina. In quella stessa area, durante un sopralluogo, i carabinieri hanno trovato una lametta sporca di sangue riavvolta nella sua confezione originale. A questo punto i militari hanno capito che qualcosa non quadrava.

Appena dimessa dall’ospedale, la turista è stata nuovamente invitata in caserma per verbalizzare la sua denuncia. In un primo tempo ha confermato quanto aveva detto in precedenza ma poi, sotto l’incalzare delle domande degli inquirenti è crollata e ha confessato di essersi inventata tutto. Non c’è stata nessuna rapina ma si è trattato solo di un gesto autolesionistico compiuto durante un momento di sconforto. Infatti il taglio alla gola la donna se lo era procurato da sola, con la lametta poi trovata nel luogo della presunta aggressione. Dopo la deposizione l’impiegata è stata deferita alla procura della Repubblica di Spoleto per simulazione di reato.