Sicurezza del fiume Topino Lievitano i costi dei lavori

Per il progetto servono 48 milioni a fronte dei 30 attualmente disponibili. Il Comune chiede al ministero dell’Ambiente un finanziamento aggiuntivo

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Il progetto di messa in sicurezza del fiume Topino è appeso all’eventuale rifinanziamento necessario, considerando che quello attualmente disponibile, oltre 30 milioni, non è sufficiente per un progetto che negli anni è lievitato fino alla cifra di 48 milioni. Il nodo è emerso durante l’ultimo Consiglio comunale, nel quale l’assessore all’urbanistica Marco Cesaro ha risposto all’interrogazione di alcuni consiglieri di minoranza (Barbetti e Minelli del Pd e Pizzoni di Patto x Foligno). Cesaro ha tracciato la storia, alla luce di una dettagliata relazione del Consorzio di Bonifica, che è il soggetto attuatore del progetto. Sono state ricordate le ultime tappe, a partire dall’ostacolo della variante del Prg del Comune di Spello, poi approvata. Quindi i vari passaggi di progetto, fino al definitivo con l’ultima revisione dei prezzi, arrivata alla cifra monstre di 48 milioni. "Il progetto – ha detto Cesaro – pur essendo semplice negli interventi, risulta complesso quanto alla vastità di territorio, per i diversi contesti e le differenti situazioni locali con cui è necessario confrontarsi. Siamo impegnati insieme alla Regione in un’expertise (un’autenticazione di un’opera d’arte fatta da un’esperto, ndr) che valuti il progetto in tutti i suoi aspetti, compresi quelli dei costi. Lavoriamo per la salvaguardia dei cittadini e per questo stiamo interloquendo con il ministero dell’Ambiente per un possibile finanziamento aggiuntivo". Il progetto andrebbe a ridurre fino al 70 per cento il rischio idrogeologico a cui sono sottoposti 18mila cittadini che si trovano lungo il fiume. Un’esigenza di sicurezza dunque indiscutibile, resa ancor più viva, come hanno sottolineato i consiglieri di minoranza, alla luce dei recenti fatti di cronaca.

Alessandro Orfei