Pil e lavoro ko: ma si può rinascere

La Cisl fa il bilancio dell’anno e propone la ricetta per invertire la rotta: sanità, infrastrutture e innovazione

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"L’Umbria ha perso oltre 11 punti di Pil e a questo si aggiungo circa 32mila lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali". Lo ha sottolineato il segretario regionale della Cisl Umbria Gianluca Giorgi, durante la conferenza stampa di bilancio del 2020. Il coordinatolre provinciale di Perugia he rincarato la dose. "Nel 2019 – dice Valerio Natili - il totale degli occupati in Umbria era pari a 364 mila unità. Nel 2020 gli occupati sono scesi a 356 mila, di questi il 19,70% sono occupati nel settore commercio, alberghi, ristorazione, nel 2019 la percentuale era del 21,2%. La stima per il 2021 – prosegue - è molto complicata da fare in quanto è inevitabilmente legata all’evoluzione della pandemia. I flussi turistici sono fortemente influenzati da questo elemento, comunque da una indagine che abbiamo condotto con Confcommercio Umbria il 18% delle imprese si aspetta per il 2021 una riduzione dell’organico di lavoro e il 17% prevede una riduzione delle ore di lavoro pro capite per ogni dipendente".

Per evitare che la "fortissima preoccupazione di oggi si trasformi in primavera in uno tsunami per i livelli occupazionali", la Cisl chiede un tavolo che coinvolta associazioni datoriali, sindacali e istituzionali, che ridisegnino il futuro dell’Umbria". Sul tavolo le vertenze più pesanti sono quelle di Treofan a Terni, della ex Merloni a Gaifana (Gualdo Tadino), delle Fattorie Novelli-Alimentitaliani tra Spoleto, Terni e Amelia, mentre nella zona di Perugia, il sindacalista Valerio Natali, evidenzia "come la filiera del turismo sia quella su cui viene riscontrato l’impatto più rilevante".

Dal territorio perugino a quello dell’Alto Tevere, il coordinatore Antonello Paccavia ha puntato l’attenzione sui limiti infrastrutturali del territorio. "Uno strumento strategico – ha affermato- rimane quello della concertazione con i comuni, che portiamo avanti assieme alla categoria dei pensionati nella tutela dei cittadini e delle fasce più deboli della società. Uno degli impegni che caratterizzerà il prossimo 2021 – ha anticipato- sarà quello dedicato dalla Cisl per le case della salute". A chiudere la conferenza stampa è stato Riccardo Marcelli che da rappresentante della Cisl confederale di Terni e Orvieto ha ricordato le difficoltà del territorio. Prima di tutto la sanità. "Il territorio necessita del nuovo ospedale – ha detto – e questo deve essere inserito nel nuovo piano sanitario regionale". Nella sua analisi le difficoltà dei lavoratori dell’industria, come quelli della Treofan e Sangemini, ma anche questioni che vedono l’impegno attivo del sindacato come la Cassa di Risparmio di Orvieto.

Silvia Angelici