Volley, Sir Perugia: tifosi in delirio. "Abbiamo scritto la storia"

Sirmaniaci in festa dopo il trionfo in Coppa Italia. Franco Gualtieri: "A 84 anni non mi perdo una partita"

Tifosi in festa

Tifosi in festa

Perugia, 12 febbraio 2019 - «È stata una partita pazzesca, una vittoria incredibile. Alla mia età queste emozioni possono essere un azzardo... », dice con il sorriso. Maglietta bianca, lo sport cucito addosso e 84 anni alle spalle. Franco Gualtieri c’era. La Sir Perugia domenica si è presa la seconda Coppa Italia battendo Civitanova al tie-break, dopo tre ore di battaglia. E il tifoso bianconero non ha mai smesso di incitare la squadra.

«Con buona pace del mio cardiologo», sorride. E’ partito da San Giustino venerdì e insieme a Diego Forasiepi hanno raggiunto in auto Bologna per seguire la Final Four di Volley, unendosi agli oltre mille sostenitori della Sir. «Abbiamo fatto due gite, siamo molto fanatici», ammette Franco. È un ex ciclista professionista e ancora oggi, quasi ogni giorno, prende la bici e va a passeggiare. «Mi sono tolto tante soddisfazioni. Ho cominciato a correre a 12 anni, poi la chiamata alle armi e la fine della carriera agonistica. Ho partecipato a oltre 500 gare, sono stato pure chiamato in Nazionale. Ma se vi racconto tutto ci vuole un libro... ». E adesso c’è la pallavolo. Franco non si perde una partita della squadra di Gino Sirci. «Ci siamo conosciuti nel 2015 a San Giustino, restò entusiasta della nostra passione e da lì è partito tutto». Oggi i Sirmaniaci sono un esercito in crescita: erano partiti in 27, ora sono centinaia. Tutti rigorosamente vestiti di bianco: «Siamo come militari – continua Franco –. C’è un direttivo che si impegna molto, siamo uniti. È fondamentale il calore e il rispetto dell’avversario». Non si è voluto perdere questo trionfo neanche Francesco Bulletta, tra i responsabili del coro, in trasferta con moglie e i figli di sei e tre anni: «La vittoria resterà nella storia. Sul secondo set abbiamo continuato a crederci, come ci ha insegnato il nostro allenatore Lorenzo Bernardi - ammette il tifoso –. La squadra ci chiamava dal campo, cercava il nostro aiuto. Sembrava davvero difficile ma ce l’abbiamo fatta. Questa Sir ha nel Dna coraggio e mentalità vincente».

Il tempo per festeggiare però è stato limitato. Come racconta Eugenio Buratta: «La partita è durata tantissimo. Siamo rimasti a esultare con i giocatori alla fine della sfida, al centro del campo. È stato stupendo. Poi siamo tornati a Perugia». La Sir invece è ripartita per la Russia, dove l’attende domani l’impegno di Champions. Così i Sirmaniaci stanno già organizzando un giorno per gioie insieme, probabilmente domenica al PalaBarton. «L’ampliamento del Palazzetto? Avendo 3.500 abbonati, i biglietti per seguire le gare in casa spesso sono pochi - spiegano –. Ne restano circa seicento, da dividere con i tifosi avversari. Così molti tifosi non hanno la possibilità di assistere alle partite. Siamo fiduciosi che tutto si risolva nel miglior modo possibile».