Oggetti sacri restituiti a don Stefano Rubati in chiesa a metà luglio

Una donna li ha ritrovati davanti al suo negozio: la polizia ha avviato le indagini sul furto nella parrocchia di San Sisto

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Erano stati trovati martedì mattina, in via Palermo a Perugia, da una signora che si apprestava ad aprire il proprio esercizio commerciale in via Palermo. Temendo si potesse trattare di suppellettili provento di furto, aveva allertato immediatamente la Polizia di Stato: così il calice e altri oggetti liturgici sono stati presi in consegna dagli agenti della Questura che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti e verificare se le suppellettili sacre fossero state trafugate da un luogo di culto.

Così il sacerdote della parrocchia Santa Famiglia di Nazareth di San Sisto a Perugia ha riconosciuto i beni liturgici che erano stati rubati il 16 luglio. Dopo aver contattato i poliziotti, Don Stefano si è recato negli uffici di via Emanuele Petri per la riconsegna e per presentare querela.

Agli agenti ha raccontato che qualche giorno fa, ritornato in chiesa, aveva notato che il calice e la teca porta ostie erano stati asportati dall’armadio della sacrestia. Ha inoltre precisato di non aver notato segni di scasso. Dopo aver riconsegnato gli oggetti sacri, il parroco ha ringraziato gli operatori per l’aiuto e la sensibilità mostrata.

Sempre gli agenti della questura sono intervenuti a San Sisto perhé un uomo di 57 anni molestava i clienti e l’addetto alla sicurezza. I poliziotti lo hanno trovato tra i tavoli del ristorante in evidente stato di ebbrezza. L’addetto alla sicurezza ha raccontato che l’uomo insisteva nel chiedere di entrare per poter consumare alcuni liquori. Visto lo stato di alterazione psicomotoria, il vigilante si era rifiutato di farlo entrare scatenando l’ira del 57enne che aveva dato in escandescenza iniziando a inveire nei suoi confronti con fare aggressivo. Riportato alla calma dagli operatori, l’uomo - privo di documenti - è stato accompagnato in Questura per una compiuta identificazione. Al termine degli accertamenti, dopo avergli notificato un provvedimento di sospensione della patente di guida emesso lo scorso 30 maggio dalla Prefettura di Perugia, il 44enne è stato sanzionato ai sensi dell’art. 688 del Codice penale in quanto colto in stato di manifesta ubriachezza.