Neonato morto, la mamma scrive alla famiglia

La giovane ternana invia una lettera dal carcere

Il posto dove è stato trovato il neonato

Il posto dove è stato trovato il neonato

Terni, 27 agosto 2018 - Un’accorata lettera alla famiglia. L’ha scritta dal carcere di Capanne, dove è detenuta con l’accusa di omicidio volontario aggravato, Giorgia Guglielmi, la mamma ternana di 27 anni che ha confessato l’abbandono del neonato partorito poche ore prima e che venne ritrovato senza vita, il 2 agosto scorso, nel parcheggio dell’Eurospin di Borgo Rivo.

La ragazza, in cella dal 7 agosto successivo, ha sentito il bisogno di rivolgersi ai parenti e lo ha fatto con una lettera. Nella missiva non si farebbe alcun riferimento alla vicenda del bambino, mentre si chiederebbero notizie dell’altra figlia della ragazza, una bimba di due anni per ora affidata agli stessi familiari. Il pensiero della mamma dal carcere, insomma, è rivolto alla bimba, il cui affidamento definitivo sarà deciso in un apposito procedimento giudiziale al via i primi di settembre.

Anche il padre infatti, il muratore albanese compagno della donna, si sarebbe detto disponibile a tenerla con sé. La mamma chiede notizie della figlia e auspica di poterla rivedere al più presto. Nessun riferimento, come detto, al bambino, di cui la donna ha confessato l’abbandono ribadendo però a più riprese che la sua intenzione era farlo ritrovare vivo. Versione a cui non crede la procura. In settimana si svolgerà l’udienza davanti al Tribunale di Riesame che dovrà decidere sulle richieste della difesa, già respinte dal gip. L’avvocato Alessio Pressi chiede la derubricazione del reato, la concessione degli arresti domiciliari anche in una struttura protetta e l’avvio di una perizia psicologica. Su richiesta degli inquirenti è stata invece già eseguita la perizia ginecologica sull’indagata, con l’obiettivo di verificare il racconto fornito. Il corpicino del neonato venne ritrovato ormai senza vita da una cliente intorno alle 20, in un sacchetto di plastica, nel parcheggio dell’esercizio commerciale.

La donna ha dichiarato di aver fatto tutto da sola, partorendo in mattinata in casa e lasciando il bimbo intorno a mezzogiorno (ripresa per altro dalle telecamere di sorveglianza) nell’area del supermercato, all’insaputa di compagno e parenti. L’autopsia ha detto che il bimbo, che sarebbe stato vivo al momento dell’abbandono e che sicuramente era venuto alla luce in buona salute, è morto poco dopo per asfissia.

Ste.Cin.