Migliora l’osservazione dei pianeti. Scoperta di Fernando Pedichini

L’astrofisico orvietano coordinatore del progetto che permette la più profonda analisi della volta celeste

Migliora l’osservazione dei pianeti. Scoperta di Fernando Pedichini

Migliora l’osservazione dei pianeti. Scoperta di Fernando Pedichini

Porta la firma di uno scienziato orvietano uno dei risultati più straordinari che l’astrofisica abbia conseguito nel corso degli ultimi decenni. Si tratta della immagine più dettagliata mai ottenuta di Io, luna vulcanica di Giove. Lo scatto è stato acquisito grazie al nuovo strumento Shark-Vis, costruito dall’Istituto nazionale di astrofisica e installato sullo specchio destro del Large binocular telescope (Lbt) sul monte Graham in Arizona. L’astrofisico orvietano Fernando Pedichini (foto), ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma e principale ricercatore di Shark-Vis è il principale arteficie di questo importantissimo passo in avanti nella investigazione della volta celeste. Pedichini è infatti l’ideatore e coordinatore di tutto il progetto Shark-VIS per la ricerca di esopianeti in luce visibile, ovvero i pianeti esterni al sistema solare. "Il progetto-spiega lo scienziato-aveva preso le mosse a fine 2018 e poi era stato sospeso a causa del covid a metà 2019 quando saremmo dovuti ad andare a montare lo strumento al telescopio in Arizona. Tutto è ripreso dall autunno scorso e abbiamo recuperato il tempo perso. Adesso siamo operativi e pronti ad iniziare importanti osservazioni nella regione di Toro ed Auriga da settembre prossimo per scoprire esopianeti in formazione in questa regione del cielo poco esplorata perché a nord e non osservabile con i telescopi Vlt europei, che sono posizionati in Cile". L’immagine ottenuta e le prime analisi scientifiche a essa legate saranno pubblicate nei prossimi giorni in un articolo sulla rivista ‘Geophysical Research Letters’. L’immagine mostrata è una delle prime osservazioni condotte con Shark-Vis a gennaio 2024 e mostra l’incredibile potenziale dello strumento, fornendo un livello di dettaglio mai raggiunto prima con telescopi da Terra. L’eccezionale risoluzione ottenuta, al limite delle capacità teoriche del telescopio, permette di distinguere caratteristiche sulla superficie di Io, separate da soli 80 chilometri. Ciò equivale a individuare una moneta da dieci centesimi a 200 chilometri di distanza, una risoluzione spaziale fino ad ora raggiunta esclusivamente da riprese di sonde spaziali inviate su Giove. Costruito nel laboratorio di ottica ’Dario Lorenzetti’ dal gruppo Adoni dell’Inaf di Roma, Shark-Vis ospita una telecamera sCmos veloce e a bassissimo rumore. I dati cosi’ ottenuti hanno una risoluzione senza precedenti.

Cla.Lat.