La Galleria Nazionale riapre il primo luglio

Tutte le novità del nuovo allestimento museale, dopo un anno di lavori. Due sale per il Perugino, entra l’arte contemporanea

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Adesso c’è una data ufficiale per festeggiare la bellezza ritrovata e un’estate da vivere nel segno dell’arte. Venerdì primo luglio la Galleria Nazionale dell’Umbria riapre finalmente le sue porte dopo un anno di lavori e di complessi interventi (nelle foto di Marco Giugliarelli, dai canali social della Galleria). Il museo cittadino, uno dei più importanti e ricchi di capolavori in Italia, si ripresenta al pubblico con un nuovo allestimento, nuovi spazi e nuove opere. Ma anche con inedite metodologie di fruizione, uno sguardo all’arte contemporanea e alla sensibilità green fino alla rivisitazione (radicale) del bookshop e alla creazione di un laboratorio di restauro, un’aula didattica e perfino una biblioteca di storia dell’arte.

C’è grande attesa e curiosità per il nuovo allestimento espositivo che si inserisce tra due poli, tradizione e innovazione. Sarà "un progetto completamente nuovo, per una Galleria rinnovata ma straordinariamente fedele a se stessa", dice il direttore Marco Pierini che ieri ha annunciato la riapertura sui canali social. L’allestimento visibile dal primo luglio è firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici e finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione: offrirà una fruizione più semplice e intuitiva, secondo un ordinamento museale cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi. Due saranno i principali risultati di questa riprogettazione. Il primo è la creazione di due sale monografiche dedicate al più grande maestro umbro, Pietro Vannucci detto il Perugino, di cui la Galleria conserva il maggior numero di opere al mondo; i due nuovi spazi ne ripercorrono la carriera dagli esordi alla morte riunendo i capolavori del Perugino, prima distribuiti in sette ambienti. Uno spazio al terzo piano è dedicato alle imprese giovanili e della prima maturità, l’altro al piano inferiore è destinato alle prove più significative degli ultimi venti anni di attività.

La seconda grande novità è che, per la prima volta, la Galleria si apre al contemporaneo: il museo che conserva in prevalenza dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo dedicherà la Sala 42 alla generazione di artisti umbri come Gerardo Dottori, Alberto Burri, Leoncillo, protagonisti del dibattito contemporaneo in Italia. Il “Tramonto lunare“ di Dottori e il cellotex di Burri del 1971, appartenenti alla collezione museale, saranno affiancati a “Nero“ dello stesso Burri. La visita verrà integrata da un progetto multimediale di Magister Art, con approfondimenti e angolazioni inedite su una selezione del patrimonio esposto.

Ma i visitatori troveranno tante altre novità dal primo luglio. Nell’atrio di Palazzo dei Priori ci sarà un nuovo bookshop, ampliato nelle dimensioni e nei servizi, con una nuova illuminazione. Ma la Galleria avrà anche un laboratorio di restauro e un’aula didattica con nuovi arredi e materiali e di strumentazioni, anche elettroniche e soprattutto verrà aperta una Biblioteca di storia dell’arte, ricca di quasi 30mila volumi: sarà allestita nella Sala del Grifo e del Leone, che il Comune ha concesso e messo così a disposizione di studenti e studiosi.

Anche l’aspetto “green” non viene tralasciato. Il nuovo sistema di illuminazione, ad alto contenuto tecnologico, sarà dotato di rilevatori di presenza che permetteranno di tarare automaticamente l’intensità luminosa. In assenza di visitatori le luci saranno regolate al minimo, con un notevole risparmio energetico. Si sta poi lavorando a una guida per i bambini con protagonista “La Pimpa“ e ci sarà un restyling anche per il sito ufficiale (www.gallerianazionaledellumbria.it) che funzionerà come strumento per la visita in presenza, quindi anche come web app.

Sofia Coletti