La Fase3 del Frecciarossa parte da Foligno

Un 'regionale' si muoverà all'alba dalla città della Quintana per agganciare l'Alta velocità a Perugia

L'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche

L'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche

Perugia, 31 maggio 2020 - «Aspettiamo di conoscere i tempi di ripartenza del Frecciarossa, ma per noi la fermata di Terontola rappresenta ormai una certezza». L’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche, ribadisce il concetto espresso qualche settimana fa, quando si stava per entrare in Fase 2. Un messaggio che voleva anche essere una speranza affinché l’Umbria riprendesse il cammino anche sull’Alta velocità. E così, mentre si sta per entrare in Fase 3 (la data simbolica è stata fissata per il 3 giugno), la Regione attende ancora di conoscere quale sarà la data in cui il Frecciarossa riprenderà a collegare Perugia con Milano, con pit-stop però anche a Terontola. Al momento non ci sono certezze, anche se le lettere che l’assessorato ai trasporti del Broletto e i vertici della società del traffico ferroviario si sono scambiati nelle settimane scorse, indicano chiaramente che il giorno fatidico dovrebbe essere il 14 giugno. L’operazione della fermata a Terontola è stata concordata dall’assessore e dalla presidente: senza alcun costo aggiuntivo né problemi di tipo tecnico il Freccia diretto a Milano può fermare nella stazione toscana e raccogliere così i passeggeri del bacino del Trasimeno e della bassa Toscana (il treno transita già in quella stazione). L’altra novità che la Regione ha in serbo per la Fase 3 è quella di agganciare al Freccia Perugia-Milano i passeggeri di una parte dell’Umbria del Sud, quelli di Foligno e Assisi. In un primo momento l’opzione era di indietreggiare il convoglio a Foligno e farlo fermare ad Assisi, ma per farlo la Regione dovrebbe sborsare ulteriori risorse. Allora l’idea è quella di far partire un treno regionale da Foligno quindici minuti prima delle 5 che fermi solo ad Assisi e raggiunga Perugia alle 5,30 in punto, quando parte il Frecciarossa alla volta della Lombardia. Operazione a costo zero che verrebbe fatta rientrare nel contratto di servizio e porterebbe vantaggi a un’altra bella fetta di Umbria. Fin qui, nonostante gli impegni presi, Trenitalia non ha per fornito risposte. Per motivi diversi: intanto perché il coronavirus ha frenato qualsiasi nuova iniziativa, poi perché il Freccia umbro rientra in una movimentazione e una serie di ripartenze che vanno programmate a livello dell’intera linea ferroviaria nazionale e non solo quella locale. Ma c’è anche la questione dei costi che la Regione sta provando a ricontrattare. Melasecche ha spiegato che «fin dal 2018 la Regione ha versato a Trenitalia 1,3 milioni l’anno per i Freccia, con 330mila euro di contributo della Camera di Commercio. Il piano economico del 2018 prevedeva 30 viaggiatori che salivano a Perugia ogni giorno in andata e ritorno. Considerato che quel numero è oggi almeno triplicato, c’era da aspettarsi uno sconto proporzionato. E invece... ».