Isola Prossima Quando l’aria diventa arte

A Palazzo della Penna si è aperta “Aere“, la mostra di Arpa Umbria: cinquanta opere di 25 grandi artisti, dall’800 ai giorni nostri

Isola Prossima Quando l’aria diventa arte

A Palazzo della Penna si è aperta “Aere“, la mostra di Arpa Umbria: cinquanta opere di 25 grandi artisti, dall’800 ai giorni nostri

Un palloncino rosso “svuotato“ accoglie i visitatori al primo piano di Palazzo della Penna. È “Fiato d’artista“ di Piero Manzoni che apre idealmente il viaggio di “Aere“ in un trionfo di nuvole, uragani, fulmini, agenti atmosferici e paesaggi. Ecco il primo, suggestivo impatto della mostra d’arte contemporanea che si è inaugurata a Palazzo della Penna, nell’ambito della quarta edizione del progetto “Isola Prossima“, e che si potrà ammirare fino al primo dicembre con ingresso libero.

E’ organizzata da Arpa Umbria in collaborazione con il Comune di Perugia e l’Associazione Art Monsters e per il vicesindaco e assessore alla cultura Marco Pierini "segna il riposizionamento di Palazzo della Penna come centro dedicato alla cultura contemporanea in tutti i suoi aspetti". La mostra, ha proseguito, "si basa su arte, cultura e ambiente e ci proietta verso il futuro. Abbiamo accolto con piacere questo progetto nato sotto la precedente amministrazione, un segno di naturale continuità amministrativa". L’aria è il filo conduttore. "Ci parla di attualità – ha spiegato il commissario straordinario Arpa Umbria Massimo Perari, con il presidente di Art Monsters Fabio Amici – Arpa non si limita a informare il pubblico: vuole ispirare, promuovere un dialogo e stimolare un cambiamento concreto".

E’ poi il curatore e critico d’arte Massimo Mattioli a raccontare la mostra "che indaga le situazioni in cui l’aria è entrata nell’immaginario creativo di 25 artisti diversi per generazione e provenienza". I protagonisti di “Aere“ ("da intendere nel senso più ampio di atmosfera, clima, temperie" dice il curatore) spaziano dalla metà dell’800 ai giorni nostri, per una cinquantina di opere esposte.

Il percorso si apre dunque con “Fiato d’artista“ che insieme a “Corpo d’aria“ è la coppia di opere di Manzoni ("tra le più preziose della mostra, assicurate per 200mila euro"). Sempre nella prima stanza si impongono una gouache del paesaggista Giacinto Gigante che raffigura una nuvola (l’opera più antica, del 1850), le tele realizzate con bombolette spray da Edoardo Cialfi, le nuvole di Elvio Chiricozzi disegnate con matite lapis, l’approccio ambientale con le tele di Luca Vitone, lasciate al capriccio degli agenti atmosferici. Tra i pezzi forti della mostra il celebre “Tentativo di Volo” di Gino De Dominicis, “Pneumatico“ di Arcangelo Sassolino, “The Cloud - Cuore“, la nuvola tridimensionale di Leandro Erlich in una sala che Mattioli definisce "un colpo al cuore". Insieme ci sono le sculture visive di Donato Piccolo che ha collaborato all’allestimento come Poggioni e Bonomi con i suoi fantasiosi castelli in aria. E, tra le tante, sono da vedere le opere di Ceccobelli, Consiglio, Gaggia e i “Pilastri della terra“ di Virginia Zanetti.

Sofia Coletti