Infezioni al pronto soccorso, nuova emergenza sanitaria

Focus sulle strutture di Terni e Perugia prese d’assalto annualmente da decine di migliaia di persone

I partecipanti al convegno

I partecipanti al convegno

Terni, 29 gennaio 2024 - “Le infezioni al pronto soccorso“ è il tema del convegno che si è svolto sabato al “Garden“, promosso da Ordine dei medici di Terni e Perugia, ospedali di Terni e Perugia, Usl 1 e Usl2, Comune di Terni, Università di Perugia e Simeu (Società italiana medicina d’urgenza). E’’ emerso che lo scorso anno il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia ha registrato 70.141 accessi (al netto dei pediatrici e ginecologici) mentre nel 2022 sono stati 59.931; in quello di Terni sono stati 48.871 contro i 41.024 dell’anno prima; il tutto con 21 medici effettivi in servizio in quello perugino e 16 in quello ternano. Da qui la necessità di "un’oculata gestione e preparazione anche sulle infezioni in generale, come ad esempio la sepsi e lo shock settico;. questa è diventata una delle maggiori sfide che devono affrontare i Dipartimenti di emergenza. In alcune circostanze si tratta di veri e propri scenari clinici che coinvolgono tutta l’equipe di pronto soccorso già a partire dalla fase di triage".

La sepsi è la grave complicanza di un’infezione, che danneggia tessuti e organi: in Umbria si è verificato un progressivo incremento dei ricoveri per sepsi da 2.040 nel 2014 a 3.003 nel 2017 con una mortalità superiore al 30%. I responsabili scientifici del convegno sono stati i dottori Giorgio Parisi, direttore del pronto soccorso di Terni, e Paolo Groff, direttore di quello di Perugia. "E’ importante parlare delle infezioni in pronto soccorso – spiega Parisi - perché è un tema che nel corso degli anni è diventato sempre più emergente. Le infezioni molto spesso sono correlate a patologie tempo dipendenti, come ad esempio la sepsi o lo shock settico, ma ci sono altre situazioni che oggi, come mai rispetto al passato, devono essere inquadrate nella fase iniziale per cui il pronto soccorso sta diventando sempre più luogo di inquadramento dove si assiste ad un trattamento di queste patologie infettive. Il convegno vuole essere un momento di studio, di analisi sulla fisiopatologia e sul trattamento antibiotico, di queste patologie".

"E’ molto importante garantire ad un paziente con sospetta sepsi – così Groff – un percorso diagnostico e terapeutico coerente. Le evidenze ci dicono, infatti, che prima agiamo e meglio agiamo sul paziente con sospetta sepsi e migliore saranno i risultati ottenuti dal trattamento e la sua sopravvivenza".