Umbria, gli incidenti ci costano 235 milioni. A Gubbio le strade che fanno paura

Gli scontri più gravi avvengono nelle località minori: ecco dove

Gli incidenti stradali costituiscono una piaga anche sociale

Gli incidenti stradali costituiscono una piaga anche sociale

Perugia, 15 novembre 2018 - Ogni incidente  stradale che si verifica in Umbria, e che provoca vittime, costa 265 euro in capo a ciascun cittadino umbro. Le spese sociali si dimostrano una delle «piaghe» più rilevanti di questo drammatico argomento. L’Istat infatti, nel suo Focus sugli incidenti stradali in Umbria, rileva proprio questo: il carico economico di un incidente è composto dalla somma di numerose voci: perdita di produttività della persona coinvolta, sofferenza fisica e affettiva derivante dall’incidente, danni al veicolo e alle infrastrutture, costi delle Forze dell’Ordine e dei servizi di emergenza che devono intervenire.

PER il 2017 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in oltre 17 miliardi di euro nell’intero territorio nazionale (287,8 euro pro capite) e in oltre 235 milioni di euro per l’Umbria, con un costo per ogni umbro che ammonta come detto a 265,8 euro (la nostra regione incide per l’1,4% sul totale nazionale).

PURTROPPO quattro vittime su dieci, sempre in Umbria, rientrano nelle cosidette categorie «vulnerabili»: l’incidenza di bambini, giovani e anziani deceduti in incidenti stradali è comunque inferiore alla media nazionale (41,6% contro 45,2%). Il tasso di mortalità è invece più alto per i 30-44enni (7 per 100mila abitanti) e gli ultrasessantaquattrenni (6,9 per 100mila abitanti).

GUARDANDO sempre agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è anch’esso inferiore nel 2017 a quello nazionale (37,5% contro 49,8%).

ALTRO dato sui conducenti dei veicoli coinvolti, che rappresentano il 72,9% delle vittime e il 70,7% dei feriti; le persone trasportate sono invece il 18,8% dei morti e il 20,3% dei feriti; i pedoni rappresentano l’8,3% dei deceduti e il 9,0% dei feriti. Negli ultimi otto anni inoltre (2010-2017) l’incidenza di pedoni morti è diminuita in Umbria (da 15,2% a 8,3%), a fronte di un aumento in media nell’intero Paese (da 15,1% a 17,8%).

TRA IL 2016 e il 2017 l’indice di lesività diminuisce lievemente, da 140,1 feriti ogni 100 incidenti a 138,0; l’indice di mortalità aumenta invece da 1,5 a 2,0 decessi ogni 100 incidenti. L’incidentalità rimane concentrata nelle aree maggiormente abitate e nella rete viaria principale umbra con più alta densità di traffico (E45, Raccordo autostradale Perugia-Bettolle, SS3 Flaminia).

GLI INCIDENTI più pericolosi si verificano invece nei centri minori. In generale, considerando i diversi parametri, i territori più a rischio e con più alto numero di vittime/feriti sono l’Eugubino, l’Altotevere, lo Spoletino, Il Ternano e in misura leggermente inferiore il Perugino. Anche l’Orvietano, con la presenza dell’autostrada, fa registrare numeri decisamente preoccupanti.

m.n.