In fumo un milione di visitatori Qui il virus dimezza il turismo

L’analisi dei dati 2020 sull’anno precedente offre un quadro desolante. E sono spariti gli stranieri

L’Umbria ha perso 937mila turisti in nove mesi. L’analisi dei tabulati della Regione sui flussi turistici del 2020 è spietata. Gli arrivi sono diminuiti del 47,9 per cento, le presenze (ovvero il numero di notti trascorse nelle strutture ricettive) del 44 per cento. Quasi due milioni gli stranieri e gli italiani che da gennaio a settembre 2019 avevano visitato la Terra di San Francesco, dimezzati per colpa del Coronavirus nello stesso periodo di quest’anno: 1.020.248.

Un contraccolpo economico pesantissimo per il Pil della nostra regione che si farà sentire anche da qui alla fine dell’anno. L’emorragia da marzo a giugno ha interessato i turisti sia italiani che stranieri, mentre nel terzo trimestre ha riguardato chi viene da oltre confine. A marzo 2020 il calo è stato del 90%, ad aprile del 99 e a maggio del 97 per cento. Numeri che si spiegano da soli senza tanti commenti.

A giugno si è risaliti (si fa per dire) a un meno 71 per cento, a luglio meno 30 e ad agosto c’è stato un segno più di 7 punti sullo stesso mese del 2019. Settembre è stato di nuovo negativo (-26,3). Proprio questi ultimi due mesi estivi sono stati ‘trainati’ dagli italiani: ad agosto in Umbria ne sono arrivati 333mila (80 mila più del 2019), con un numero di notti trascorse che ha sfiorato il milione (981mila). Un autentico boom che aveva fatto sperare sia dal punto di vista economico, ma anche fatto pensare che il Covid fosse ormai alle spalle. Anche perché a luglio erano arrivati gli stessi turisti (sempre italiani) del 2019: 158mila. Stessa quantità registrata a settembre con una crescita di 6mila visitatori rispetto all’anno scorso. Le note dolenti arrivano purtroppo dagli stranieri: il blocco dell’arrivo da Paesi esteri in un primo momento e i timori cresciuti con il passare dei mesi dall’altro, hanno fatto diminuire gli afflussi turistici di questa categoria dell’80%: quest’anno hanno visitato l’Umbria soltanto 116mila persone provenienti dall’estero, contro i 610mila del 2019. A far impressione è il dato di aprile quando sono arrivate solo 54 persone. E’ pesata la loro assenza a primavera (tra il meno 95 e il 99%), ma anche luglio, il mese di Umbria Jazz è stato pesantissimo: 23mila turisti stranieri contro gli oltre centomila dell’anno prima. E nei due mesi successivi non è andata affatto meglio con cali del 64 e 73 per cento ad agosto e settembre. Quanto alle zone che hanno accusato maggiormente la perdita in testa c’è l’Assisano con un -58 per cento, poi il Tuderte (-52,8), il Perugino e l’Orvietano che hanno dimezzato gli arrivi (-50,6 per cento). E’ andata un po’ meglio infine al Trasimeno, che ha perso il 39,9 per cento dei turisti italiani e stranieri nei primi nove mesi di quest’anno.

Michele Nucci