Il rilancio del borgo passa dalla cultura

Il progetto "Viaggio nelle case sospese" a Sugano, Orvieto, ha coinvolto il pubblico in una conferenza ricca di spunti storici e culturali, culminando in una visita emozionante alla prima "Casa Sospesa".

ORVIETO E’ entrato nel vivo il progetto “Viaggio nelle case sospese“ ideato dall’associazione “E’ possibile“, finalizzato al rilanci del borgo di Sugano. Durante il pomeriggio di sabato scorso si è svolta la conferenza con una straordinaria affluenza di pubblico proveniente non solo dalle zone limitrofe ma anche da tutto il comprensorio orvietano e non. Gli interventi dei relatori hanno seguito un percorso che, coerentemente con lo spirito dell’associazione, è stato un crescendo ispirato al famoso “Viaggio dell’Eroe“, partendo da un mondo originario legato alle radici del paese e alle sue problematiche storiche, per arrivare alla possibile resurrezione futura. Luca Giuliani ha esposto i contesti in cui il paese è nato e i ruoli svolti nell’antichità fino al basso Medioevo; tema sviluppato da Silvio Manglaviti che ha intrecciato i concetti di storia, geografia, ricerca scientifica, immaginazione, modalità ultrasensoriale e onestà intellettuale, generando una mappa di complessità sistemica. L’ antropologo Enrico Petrangeli ha poi approfondito il tema della “restanza“, cioè della sempre più presente volontà di non recidere i legami con la propria origine e la consapevolezza di vivere in modo propositivo la propria comunità, collegandola sapientemente con il concetto di ‘sacro’ e di ‘creatività’ valori che dimorano sempre nella consapevolezza dell’“uomo ordinario“. Questa speranza di futuro è poi stata eccezionalmente rappresentata dal Filo di Eloisa che, attraverso le voci di Anna Rita Bellini, Ornella Cioni, Maria Teresa Equitani, Loretta Fuccello e Laura ricci, ha ben reso attraverso una performance vocale di letture a più voci, la dimensione universale degli innumerevoli mondi presenti dentro una normale casa di paese. I partecipanti si sono poi incamminati per la via che congiunge la scuola alla chiesa del paese, dove, a pochi passi, si trova la casa pilota del progetto (in piazza della Chiesa 10) per una viaggio inedito alla prima “Casa Sospesa“. Tutti hanno potuto osservare gli ambienti e gli oggetti quotidiani usati dagli ultimi abitanti della piccola casa popolare: interesse, stupore, qualche commozione.