"Diamo ai giovani le terre incolte"

L’idea di Fausto Prosperini (Pd) per contrastare crisi e declino, rilanciando l’occupazione nell’agricoltura

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Sostenere il rilancio occupazionale nel settore agricolo e intervenire sul mercato immobiliare per contrastare la stagnazione e le prospettive di declino che gravano su Orvieto. Dal Pd arrivano idee per cercare di rimettere in moto un sistema economico e sociale che non evidenzia da troppi anni alcun segnale di crescita o di vitalità.

A fornire alcuni spunti di discussione è un pezzo da novanta del partito come Fausto Prosperini (nella foto) , già assessore regionale negli anni Novanta, ex presidente nazionale di Federcaccia ed amministratore dell’Arusia, l’agenzia regionale per lo sviluppo agricolo. Il contesto è anche quello degli ultimi dati Istat che certificano un numero di emigrati pari a 435 persone a cui corrispondono solo 431 immigrati. Saldi negativi che si ripercuotono anche nel totale della popolazione residente. Prosperini parte dal tema agricolo e lancia una proposta:"Abbiamo grano sufficiente per soddisfare il nostro fabbisogno? Attiviamo un censimento delle terre pubbliche di tutto il comprensorio che peraltro risulta in larga parte ormai non più coltivate da anni, e mettiamole a coltura, assegnandole, anche in comodato d’uso, a giovani agricoltori anche in forma associata. Potremmo così raggiungere un triplice risultato: rimettere a coltura centinaia di ettari di terra in stato di abbandono da diversi anni, aumentare la produzione cerealicola e quindi diminuire la nostra dipendenza dall’estero, portare più reddito nelle campagne, aumentare gli occupati ed assicurare il presidio di questi territori, combattendo il dissesto idrogeologico e gli incendi". Anche per influire sul versante di un mercato immobiliare che scoraggia l’aumento demografico e che ha un valore al metro quadrato attualmente quasi doppio di quello di Terni, Prosperini lancia delle proposte: "Si potrebbe censire tutto il patrimonio pubblico, sia quello in uso che quello libero, coinvolgere i professionisti, gli imprenditori e tutto l’indotto edile e stipulare accordi di programma per riqualificare, ristrutturare, recuperare il recuperabile e poi mettere tutto sul mercato a prezzi convenzionati. Anche in Umbria qualcosa del genere è stato fatto già qualche decennio addietro".

Cla.Lat.