A 91 anni sconfigge il virus. "Adesso ho una fame da lupi"

Nazzareno Mascelloni è tornato nella sua casa di San Giovanni di Baiano dopo aver superato l’infezione: ’Non mi sono mai arreso’

Nazzareno Mascelloni ha superato il coronavirus e ora sta bene

Nazzareno Mascelloni ha superato il coronavirus e ora sta bene

Spoleto, 20 aprile 2020 - Nazzareno Mascelloni è tornato a casa "con una fame da lupi e la voglia di tornare al mio orto". All’età di 91 anni ha sconfitto quel "maledetto virus" che alla fine di marzo aveva colpito anche la moglie Ernesta, di 87 anni. Era stato il primo contagiato di Spoleto e, dopo un breve ricovero all’ospedale cittadino, era stato trasferito in Terapia intensiva a Perugia ed infine al centro Covid di Todi. Dimesso il 16 aprile è tornato finalmente a casa dalla moglie (asintomatica), ma ora dovrà ancora osservare la quarantena nella sua abitazione di San Giovanma fase, quella che lo ha portato ni di Baiano. Nessun abbraccio come previsto dalle regole, ma una lunga ed emozionante stretta di mano perché la moglie al momento del ricovero ha temuto fortemente di non rivedere più suo marito. Invece fortunatamente è andato tutto per il verso giusto e la coppia è tornata a sorridere per lo scampato pericolo. Finalmente a casa, come si sente? "Abbastanza bene dopo questo bruttissimo male, sono ancora un po’ debole, ma finalmente è passata. In questo momento sono in terrazzo a prendere un po’ d’aria. Sono stato chiuso diversi giorni, ora non ho più la febbre, ma devo ancora rimanere in quarantena a casa". Cos’ha pensato durante la malattia? "Innanzitutto voglio ringraziare i medici e gli infermieri degli ospedali di Perugia e di Todi, che sono stati sempre gentili e professionali. In questi giorni non mi sono mai arreso, mi sono sempre sentito forte ed ho combattuto fino alla fine". Quando ha capito di aver sconfitto il virus? "Le mie condizioni di salute sono migliorate già a Perugia, poi quando mi hanno trasferito a Todi ho capito che forse ce l’avevo fatta, ero sulla via della guarigione". Tante persone della sua età al Nord non ce l’anno fatta, lei si sente fortunato? "Indubbiamente posso dire di essere stato fortunato, ma credo che ad aiutarmi sia stato anche il mio modo di vivere tra la campagna, la natura e gli animali domestici. Ho sempre accettato quello che mi ha riservato Dio, ma non mi sono mai arreso". Sa come si è infettato? "Non lo so, io ho sempre fatto le stesse cose, la mia vita si divide tra la campagna e gli animali, vado anche in paese ma non so come ho fatto ad ammalarmi". Il suo più grande desiderio ora? "Mangiare. Ho tanto appetito, ho una fame da lupi, non smetterei mai. In ospedale ho dovuto seguire una particolare alimentazione, ma ora finalmente posso tornare a mangiare la pasta, la bistecca e l’arrosto. E poi spero di poter tornare presto alla mia vita di prima, di riprendere a fare l’orto e accudire i piccioni. Poi vorrei tanto anddare nuovamente al bar a comperare il giornale la mattina. La mia vita di tutti i giorni". Daniele Minni