STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Ast ferma una linea dell’area a caldo. Stop produttivo fino al 31 gennaio

Calo degli ordini e caro energia. Fismic: "Ritardi nell’accordo di programma, a rischio la competitività del sito"

Nuova fermata nell’area a caldo di Arvedi Ast

Nuova fermata nell’area a caldo di Arvedi Ast

Ast ferma una linea dell’area a caldo fino al 31 gennaio. Lo stop è arrivato giovedì scorso. Tra ordini in calo e un nodo-energia che non si scioglie, una linea produttiva è stata bloccata, con i due forni che opereranno quindi con volumi ridotti. Una “mossa“ annunciata a più riprese dall’azienda. Non scatta comunque la cassa integrazione, con i lavoratori della linea in stand by che usufruiranno delle ferie o saranno spostati in altri reparti.

"Destano forte preoccupazione – così il direttivo provinciale della Fismic dopo la relazione del segretario Giovacchino Olimpieri – le conseguenze del ritardo, ormai triennale, della firma dell’accordo di programma, che dovrebbe trovare la soluzione al caro energia che Arvedi Ast sta subendo, rischiando di comprometterne la competitività del sito ternano, soprattutto dopo le ultimissime dichiarazioni dell’ad".

Nell’incontro ministeriale del 30 dicembre "si era stabilito che entro il 20 gennaio si doveva svolgere il tavolo tecnico – continua la Fismic –, ma al momento non si hanno notizie in merito per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell’investimento siderurgico".

Nei giorni scorsi l’ad Dimitri Menecali aveva dichiarato che "l’energia elettrica in Italia ha un costo tale da condizionare tutti i settori industriali e in particolare quello siderurgico, cifre doppie rispetto agli altri paesi europei". "Il perdurare di questa situazione di distorsione del mercato – continua l’ad– sta facendo perdere ordini all’Ast e può mettere a rischio il mantenimento dei livelli occupazionali che Arvedi Ast vuole ad ogni costo garantire".

Ste.Cin.