Adesca tre ragazzini, condannato a un anno e otto mesi

Rito abbreviato per un 71enne: era accusato di aver offerto soldi a minori incontrati in un bar di Montone

Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile della questura di Perugia

Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile della questura di Perugia

Umbertide (Perugia), 15 maggio 2024 – È stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, l’uomo altotiberino di 71 anni accusato di aver tentato di approcciare tre minorenni in un bar di Montone. Il presunto pedofilo era accusato, nello specifico, di aver adescato tre giovani di 13, 14 e 15 anni ai quali, secondo quanto ricostruito dall’accusa, aveva pagato pizza e bibite in un bar per poi dare loro un passaggio in auto. Durante il viaggio, sempre secondo la versione prospettata dalla pubblica accusa, l’uomo avrebbe intavolato una discussione piuttosto allusiva con i ragazzini, partendo dalle loro inclinazioni sessuali per arrivare ai suoi racconti di esperienze con dei giovanissimi, poco più che bambini, "anche con ragazzi di 12 anni".

Ma, stando ancora all’accusa, l’imputato si sarebbe spinto ancora oltre. Avrebbe, infatti, offerto cinquanta euro in cambio di un rapporto sessuale. Una circostanza che non si sarebbe poi concretizzato perché i tre ragazzini si erano rifiutati, salutandolo e allontanandosi. Uno di loro, stando a quanto ricostruito, avrebbe respinto le avances rispondendo all’uomo: "A noi piacciono le femmine..." Il 71enne, giudicato con rito abbreviato, è stato condannato per adescamento di minorenni, tentata prostituzione minorile e tentativo di atti sessuali con minorenne. I fatti risalgono al 2023. La Procura della Repubblica di Perugia, a conclusione dell’ultima udienza, aveva chiesto al giudice Natalia Giubilei di condannare l’imputato a 3 anni e due mesi di reclusione, contestandogli "l’aggravante della commissione del fatto in danno di minore di 14 anni e con proposta di dazione di denaro, anche solo promessa". Il settantunenne, da parte sua, ha sempre respinto le accuse che gli venivano rivolte contro. Assistito dagli avvocati Elisa e Samuel Fedele, l’imputato dovrebbe puntare a ribaltare la sentenza in appello. I suoi legali attendono, infatti, di conoscere le motivazioni della sentenza di condanna per procedere al ricorso. Nel procedimento le parti offese non si erano costituite parte civile.