Sergio Rubini, "La mia sfida al Bad King"

Il celebre attore protagonista del recital "Sud" in un club di Perugia

Sergio Rubini

Sergio Rubini

Perugia, 27 gennaio 2017 - Sarà Sergio Rubini il protagonista del nuovo evento live del Bad King, storico locale perugino (è in via Fosso Infernaccio, davanti al Plaza Hotel) che in questi anni ha proposto tanti concerti di rilievo (da Concato a Tricarico), con la direzione artistica di Antonio Ballarano. E stavolta ha fatto davvero il colpo grosso: Rubini, celebre e apprezzatissimo attore e regista, sarà in scena al Bad King mercoledì primo febbraio, con il recital «Sud», sulle musiche originali del pianista e compositore Michele Fazio. (Si inizia alle 22, biglietto per cena e spettacolo a 30 euro, info e prenotazioni allo 075.30011). Nell’atttesa Rubini racconta e si racconta. Una curiosità, per iniziare. Perché ha scelto un piccolo club, dopo le grandi platee teatrali?  «Perché mi piace questa dimensione confidenziale, underground, penso che possa aiutare uno spettacolo live, renderlo più estemporaneo, vivo, senza la musealità del teatro». Come sarà il suo ‘Sud’? «Il mio è un tentativo di attivare lampi e immagini che abbiano a che fare con il Sud. Con diverse prospettive per raccontare quel clima contemporaneo che è la dimensione del Sud dove convivono passato e futuro». Tra parole e musiche, vero? «Già, ho scelto estratti da vari testi, dai ‘Persiani’ di Eschilo a un racconto di Matteo Salvatore, cantastorie del dopoguerta, dalla poesia di Eduardo a versi in vernacolo. Il tutto sulle musiche di Michele Fazio». Com'è la vostra collaborazione? «Siamo nati nello stesso paese, siamo amici, i nostri genitori, da ragazzi, crearono una piccola compagnia teatrale e da qui nascono le nostre storie. Fazio ha composto le musiche per due miei film, quando c’è tempo facciamo spettacoli insieme». Ci racconta i suoi legami con l’Umbria? «La conosco bene come turista ma ci sono anche rapporti professionali. Sono stato al Festival dei Due Mondi, a Spoleto, nel ’92 con lo spettacolo ‘Ce n’est qu’un debut’ di Umberto Marino, con un cast fantastico, con Bentivoglio, la Buy, Cederna. Abbiano provato lì, era estate, eravamo giovani, c’era un clima fantastico, il festival era vivo ma non come me lo ricordavo da spettatore. Ecco, è un peccato che abbia perso il suo fulgore, era un patrimonio nazionale".

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