REDAZIONE UMBRIA

Baiocco d'oro a Laura Santi. "La sua battaglia per il fine vita rende liberi dal dolore"

Giornata di grandi emozioni alla sala Rossa di palazzo dei Priori dove la sindaca Ferdinandi ha consegnato il massimo riconoscimento cittadino alla giornalista perugina, affetta da sclerosi multipla. La donna è attivista della Coscioni e si batte da tempo per il suicidio assistito

Baiocco d'oro a Laura Santi (foto Crocchioni)

Baiocco d'oro a Laura Santi (foto Crocchioni)

Perugia, 13 giugno 2025 - "Con la tua battaglia hai provato a consegnarci una città e una società più libere, umane, dignitose e laiche. E l’hai fatto esprimendo la massima “altezza”, ossia trasformando un dolore individuale atroce in una battaglia per gli altri, per tutti noi. Questa battaglia non ha niente a che vedere con la cultura della morte, bensì con la sacralità della vita, perché ciò che Laura ha fatto con la sua resistenza e quello che farà con la sua resa è un dono incredibile: consentirà infatti di liberare le vite messe al muro che sprofondano nel dolore, un dolore irreversibile e senza speranza".

Tra lacrime,  commozione e applausi la sindaca Vittoria Ferdinandi, oggi a Palazzo dei Priori,  ha consegnato il Baiocco d'oro "massimo riconoscimento cittadino" a  Laura Santi. Perugina classe 1975, è giornalista ed attivista dell’associazione Luca Coscioni. Affetta da tempo (circa 25 anni) da sclerosi multipla, da anni combatte per il riconoscimento del diritto al fine vita, all’autodeterminazione e alla libertà di scelta. Sempre con la Coscioni è tra i promotori della legge regionale di iniziativa popolare "Liberi subito" per il suicidio medicalmente assistito.

Ferdinandi ha quindi invitato tutti a chiudere gli occhi per un attimo e ad immaginare "cosa sarebbero le nostre vite se non fossimo più capaci di poter sperare perché inchiodati al dolore. Senza speranza per il futuro, infatti, e senza libertà di scelta nella vita non c’è alcuna sacralità".  La sindaca ha rivolto un invito poi a non abbassare lo sguardo pensando che la vita sia un mero insieme di organi, in quanto la vita è qualcosa di molto più grande come Laura ci ha testimoniato. “Le istituzioni oggi non possono più nascondersi di fronte a tutto questo e devono riconoscere appieno i diritti inviolabili previsti dalla Costituzione, compreso quello della laicità dello Stato”.

Dalla sala Rossa del Municipio si leva anche un messaggio per il Parlamento, accusato di "ignavia perché da tempo si sta rifiutando di scrivere una legge nazionale che disciplini finalmente il tema del fine vita".

Laura è commossa, il marito Stefano Massoli con tenerezza le asciuga le lacrime e le accarezza il viso. Poi scrosci di applausi. "Io non ho fatto niente - dice Laura - per questo il baiocco d’oro, che dovrebbe essere collettivo, oggi lo meriterebbero in tanti; in primis mio marito Stefano (un eroe civile ma un fantasma per lo Stato), senza il quale io fisicamente non sarei qui con voi; e poi gli amici dell’Associazione Luca Coscioni che mi hanno indotta a rendere pubblica la mia battaglia; ed infine tutti voi per il sostegno e l’amore che mi avete dedicato. Il baiocco, in fin dei conti, è per la città di Perugia che amo infinitamente”.

A fianco della battaglia di Laura anche l'assessore Fabio Barcaioli. "Il rammarico è di non aver potuto conoscere prima Laura Santi. Oggi – ha detto – un barlume di civiltà e buon senso c’è anche nella nostra Umbria".