
Missiva da Chicago, la ventenne di Gaza denutrita morì a Pisa
Insulti e minacce in una lettera anonima spedita dagli Usa e recapitata ieri al sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), Matteo Cecchelli che due settimane fa organizzò il funerale di Marah, 20enne palestinese morta due giorni dopo il ricovero all'ospedale di Pisa dov'era giunta denutrita e in gravi condizioni da Gaza. Lo rende noto lo stesso sindaco. La missiva arriva da Carol Stream, città vicina a Chicago, e ha detto Cecchelli, contiene "insulti volgari, intimidazioni e un linguaggio intriso d'odio, contro di me perché ho accolto con umanità e solidarietà Marah morta dopo essere riuscita a fuggire da Gaza per curarsi a Pisa". Per Cecchelli "il fatto che un sindaco italiano venga insultato e minacciato da Oltreoceano per aver accolto con rispetto e dolore una giovane vittima civile dimostra quanto sia profondo il clima di disumanizzazione e di avvelenamento del dibattito pubblico mondiale. Ma se chi minaccia crede di intimidirci, sbaglia profondamente". "Marah - ha proseguito - non è morta per caso. Marah è morta di genocidio, un genocidio portato avanti dal Governo Israeliano. E' una delle oltre 64.000 vittime civili della carneficina in corso a Gaza, un'area martoriata dove i diritti umani vengono calpestati ogni giorno. E sconcertano il silenzio e l'indifferenza delle istituzioni più alte del nostro Paese". Cecchelli ha trasmesso la lettera alle autorità competenti per valutare "possibili profili di reato, tra cui l'incitamento all'odio e l'intimidazione nei confronti di un'istituzione democratica della Repubblica Italiana". "Oggi sarebbe stato il ventesimo compleanno di Marah - ha concluso - Purtroppo non possiamo farti gli auguri, ma possiamo continuare ad impegnarci per contribuire alla fine di questo massacro".