
Savic (foto Germogli)
Firenze, 22 novembre 2014 - Stefan Savic a Firenze lo conoscevano in pochi quando nell’estate del 2012 passò dal Manchester City alla Fiorentina, all’interno dell’operazione Nastasic. Giovane, giovanissimo. Diventato subito titolare, oggi punto fermo di una difesa che vede nel montenegrino classe 1991 un vero leader. Lui, in futuro, potrà rappresentare una plusvalenza per le casse viola. Uno dei pochi ad avere mercato, nel reparto arretrato (assieme a Neto), uno che piace a grandi club italiani ed europei come Juventus e Bayer Monaco. Proprio per questo la Fiorentina, in queste settimane, sta cercando di giocare d’anticipo (cosa non fatta per altri calciatori oggi ad un passo dallo svincolo) provando a convincere il calciatore a rinnovare il contratto in scadenza nel 2016. I contatti sono già avviati, la prossima settimana potrebbe esserci l’incontro decisivo.
Intanto Savic a Verona giocherà, assieme a Gonzalo e ad uno tra Richards, Tomovic e Basanta se sarà difesa a tre. Ieri Vincenzo Montella ha avuto per la prima volta tutto il gruppo a disposizione, con l’ultimo arrivato Vargas che si è allenato assieme ai compagni e non a parte. Segno che sta bene, segno che ha voglia di esserci al Bentegodi. Il peruviano, da qui in avanti, potrebbe diventare un prezioso jolly per la compagine gigliata. Si giocherà la maglia da titolare con Alonso (in vantaggio ancora una volta anche con il cambio di modulo), come esterno sinistro dei cinque di centrocampo.
A destra Cuadrado (che sta bene e che Montella non intende far riposare), in mezzo Pizarro, Borja Valero e uno tra Kurtic e Aquilani con il primo che sembra essere in leggero vantaggio sull’azzurro tornato un po’ affaticato dall’impegno con la nazionale di Conte. In questo senso, però, sarà decisivo l’allenamento di rifinitura di oggi.
Davanti Babacar e Gomez, ‘coccolato’ e spronato dallo stesso Andrea Della Valle che anche venerdì ha assistito all’allenamento assieme a Pradè e Macia. La giovane sorpresa e il forte top player assieme, con la stessa voglia, gli stessi sogni e la stessa fame. Intanto la proprietà e la dirigenza hanno fatto cuadrato. Tutti assieme a cena, con Montella, per provare a chiudere la prima parentesi difficile dopo due anni a grandi livelli. Adesso tocca alla squadra, rispondere con una prestazione maiuscola. Su un campo, come quello di Verona, dove lo scorso anno la Fiorentina vinse per 5 a 3. Fu una vittoria scoppiettante, con una girandola di reti. Proprio quello che occorrerebbe oggi a Borja e compagni. Per cominciare a risalire piano piano la china di una classifica difficile da guardare adesso.
Marco Dell’Olio