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Emily Bontà, la "ragioniera istruttrice pallavolista" che ha stregato Pescia

La 25enne regista pisana, prossima ai 26, stakanovista per lavoro e sport si racconta. L'amore per la Valdinievole

Emily in versione alzatrice

Pescia (Pistoia), 19 aprile 2021 - Pian piano la voce ha cominciato a circolare. Poi, dalle voci ai fatti. C’è un’Audi A1 che gira come una trottola sulle strade della Valdinievole: al volante una 25enne (ne compirà 26 il prossimo 18 giugno) pisana, nata a San Miniato, ma residente a Castelfranco. Ha un nome davvero carino: Emily Bontà. E a dare ascolto a una delle personalità della pallavolo pistoiese (e non solo), Alessandro Becheroni, da quest’anno responsabile del settore giovanile della Pallavolo Delfino Pescia e della formazione dei tecnici pesciatini, è una ragazza “in gamba”. Alt: necessario conoscerla meglio. E allora scopri che, zitta zitta, Emily sta diventando una bandiera della società valdinievolina: perché da 4 stagioni veste la maglia della prima squadra di serie C e adesso è pure istruttrice dell’S3, il vecchio minivolley, e della compagine under 13, proprio con Becheroni.

Ma le vite di Emily sono almeno tre: ragioniera nel calzaturificio di famiglia a Castelfranco, settore cuoio, specializzato in tacchi e suole, sino alle 17/17.30, istruttrice del vivaio pesciatino nel tardo pomeriggio, pallavolista dopocena. Come dire alzarsi presto al mattino e rientrare a casa verso le 23.30, mezzanotte. Con difficoltà moltiplicate in questo periodo di emergenza sanitaria e quindi non legate soltanto ai chilometri da percorrere, al tragitto. Ma la macchina è robusta e la guida, narrano, eccellente. E soprattutto la passione per lo sport è infinita, altrimenti non si spiegherebbero i sacrifici fatti col sorriso sulle labbra.

“La pallavolo è la mia passione – racconta –: è uno sport che pratico dall’età di 6 anni, quindi quest’anno festeggio il ventennale: non è poco”. Ruolo alzatrice, ergo fosforo in buona quantità, testa sulle spalle. “Pescia è una cittadina bellina, tranquilla, che però non ho ancora visitato bene, perché trascorro più tempo in auto e in palestra che… a giro. Castelfranco è zona industriale – artigianale, certo non paragonabile alla Valdinievole, senz’altro più gradevole”. Da queste parti si è trovata bene (e desidererebbe restarvi a lungo). “Mi trovo a mio agio in questo sodalizio. Nella mia carriera sportiva ho cambiato pochissimo, per essere precisi una sola volta: tutta la trafila sino alla D a Castelfranco, da 4 annate sportive a Pescia. Non ci si sbaglia”.

Simpatica, disponibile, per Becheroni “meticolosa, coinvolgente e con grande volontà di imparare”. Capirete che ha tutte le carte in regola per allenare. “Mi piacerebbe moltissimo poter istruire nel giovanile, stare a contatto con le bambine. Una prima squadra? No, è un altro mondo, altri gruppi, spogliatoi da gestire, altre capacità. Adoro, al contrario, operare con le bimbe, ascoltarle, parlarci. Sì, spero di avere un futuro in questo settore”. In azienda, intanto, s’intravede una lucina in fondo al tunnel chiamato pandemia. “C’è crisi, inutile negarlo, principalmente nel conciario più che nel cuoio. Con l’export bloccato, d’altronde… Sta riaprendo ora, almeno verso gli Stati Uniti”.

Anche con la prima squadra, in serie C, ci sono stati alti e bassi. “Abbiamo scavalcato tanti ostacoli. Siamo un bel gruppo, quando partiamo andiamo dritti e decisi, ma tante volte ci blocchiamo. Abbiamo lavorato molto sull’aspetto psicologico, credo che pian piano emergeremo. L’importante è avere ricominciato a giocare. Dopo tanto tempo fermi, una liberazione”. Testa sulle spalle, Emily è un bel personaggio, che però non ama mettersi in mostra. Le foto, ad esempio: nonostante abbia profili social, non è una sportiva che punta sull’immagine, sulla forma. Una benedizione, di questi tempi: evviva la sostanza.

Gianluca Barni