Vasco Rossi a Firenze canta l'amore e la gioia di vivere. "Fanc... la guerra"

Oltre due ore e mezzo di concerto alla Visarno Arena con i maggiori successi del Blasco

Firenze, 4 giugno 2022 - L'amore, la gioia di stare insieme, il rifiuto della guerra e la voglia - tanta - di musica dal vivo. Il concerto di Vasco Rossi a Firenze di venerdì 3 giugno è tutto questo e molto altro perché il Komandante non può essere etichettato, è semplicemente il Blasco. Alla Visarno Arena, che ha iniziato a riempirsi già dalle prime ore del pomeriggio, si urla, si salta, si balla, si canta a voce altissima, si sovrasta la musica perfino e ci si dimentica del gran caldo.

Vasco entra in scena puntualissimo alle 21 e, grazie al grande palco e ai maxi schermi, tutti gli oltre 63mila presenti - anche chi è qualche fila più in dietro - si possono godere lo spettacolo. Uno show di oltre due ore e mezzo dove il rocker di Zocca miscela sapientemente i brani dell'ultimo album 'Siamo Qui' ai grandi 'classici' dell'epopea vaschiana. In totale una trentina di canzoni, accompagnate da spettacolari giochi di luce, che scaldano tre o quattro generazioni.

"Benvenuti, ben tornati, ben ritrovati! Vivi, sani, lucidi! Finalmente a Firenze!" esordisce il Blasco prima dell'excursus di una carriera spettacolare. Dalla folla gli smartphone s'innalzano al cielo e dal palco si parte con la canzone che porta avanti il cambiamento, 'XI comandamento'. Ed è subito ''Olè Vasco, olè...". Sull'afa della Visarno Arena arriva, poi, il vento del funk rock rafforzato da un sezione di fiati che emerge in tutta la sua potenza ne 'L’uomo più semplice' dove Vasco calca le parole "Siamo vivi, domani chi lo sa".

Il viaggio nel passato parte con 'Ti Prendo e ti porto via': i videowall hanno la screziatura di un vetro venato e Vasco assicura che "è il brano che aspettavo di fare da tre anni". Si passa a 'Se ti potessi dire', quindi un braciere appare sugli schermi per illuminare 'Senza Parole'. Il pubblico è in visibilio e Vasco in forma strepitosa, come non lo si vedeva da anni.

Il viaggio nel tempo parte con 'Amore…aiuto' che Vasco definisce "la canzone d’amore degli anni Ottanta". Segue 'Muoviti', altro pezzo anni Ottanta, quindi la nuova 'La pioggia alla domenica'. Con 'Un Senso' Vasco scalda il cuore dell'immensa platea davanti ai suoi occhi, per una canzone che, dopo gli ultimi due anni, tutti hanno una gran voglia di dare un senso a questa vita. La romantica e lirica 'L’amore l’amore', accompagna il pubblico all’interludio, cioè quel momento in cui il Komandante si ritaglia una pausa, lasciando alla sua band il compito di tenere alte le vibrazioni.

Dopo la pausa, Vasco riparte a tutto gas (rock): 'Tu ce l’hai con me', quindi 'C’è chi dice no'. "Torniamo nel mondo reale con una canzone attuale di questi tempi" dice il rocker per poi regalare un trittico da togliere il fiato: 'Gli spari sopra', 'Stupendo' e 'Siamo soli…' "Siete tanti, siete i più belli" commenta il Blasco e i fan invocano a gran voce il suo nome. Lui manda una carezza con 'Una canzone d’amore buttata via' poi un’iniezione rock con 'Ti taglio la gola' (una rarità sentirla dal vivo) dove i giochi di luce regalano un'atmosfera anni Ottanta e Vasco scherza con un finale dai doppi sensi.

E' poi il momento dei reggiseni che volano verso il palco: c'è 'Rewind' e tutti ballano. Vasco regala anche 'Delusa' (non prevista in scaletta ufficiale) e l'attualizza cancellando "quel Boncompagni lì secondo me..." a favore di "quel Berlusconi". Con 'Eh già' e 'Siamo qui' si va verso il gran finale. Vasco sottolinea "che siamo ancora qua, voi siete ancora lì" e pure che si è fatto tre dosi di vaccino.

Dopo un'altra breve pausa, Vasco riparte con 'Sballi ravvicinati del terzo tipo', poi tutte le mani si levano verso il cielo e lui urla "fanc... la guerra" (prima in inglese e poi in italiano". Vasco dice: "Siamo contro la guerra che è contro l’umanità, contro la civiltà, contro le donne, contro i bambini, contro gli anziani. Vogliamo l’amore, la pace e la musica". E sottolinea: "Dove c'è musica non c'è guerra".

Si apre, infine, il capitolo più intimo e unplugged con due gemme: 'Tofee' e 'Sally'. Poi 'Siamo solo noi', 'Vita spericolata' e 'Canzone' portano il pubblico all'apoteosi rappresentata dal classico finale con 'Albachiara', che non è solo una canzone ma è uno stato dell’anima. Quindi i fuochi d’artificio finali per uno show atteso da ben due anni dove tutti hanno cantato dalla prima all’ultima strofa, facendo risuonare la Visarno Arena di grandi emozioni.