"Ho sposato mia madre": la delicata testimonianza di un figlio verso la mamma malata

Il film firmato dal regista fiorentino Domenico Costanzo, che sta ricevendo grande attenzione ai Festiva del Cinema, sarà al centro di un importante service di sensibilizzazione e raccolta fondi da parte del Lions Firenze Michelangelo

La locandina dell'iniziativa Lions

La locandina dell'iniziativa Lions

Firenze, 18 ottobre 2021- Sensibilizzare sul delicato tema dell'Alzheimer e sostenere le famiglie con malati portatori della patologia, questo lo scopo del service che il prossimo 15 novembre il Lions Club Firenze Michelangelo propone al pubblico. E lo farà in una maniera molto speciale, attraverso la proiezione, nel Cinema La Compagnia, del film “Ho sposato mia madre”, firmato dal regista fiorentino Domenico Costanzo. «Siamo subito rimasti colpiti dalle modalità e dai toni con i quali l’autore è riuscito ad affrontare il drammatico tema di questa malattia- spiega la presidente del Firenze Michelangelo Sandra Saponaro-, nonché dalla “funzione catartica” che alla fine, nonostante il dolore, la malattia esercita sulle dinamiche familiari e relazionali dei protagonisti».

Su questi temi e sulle riflessioni maturate, in una sera d'inizio estate, insieme al regista e ad un gruppo di soci, è nato un progetto divulgativo e di sostegno per gli ammalati di Alzheimer e per le loro famiglie, cui è collegata una raccolta fondi in favore dell’Associazione AIMA Firenze, che ha collaborato alla realizzazione del film». L’evento, in programma il prossimo lunedì 15 novembre alle 20,30, prevede la proiezione del film e un breve confronto, dal punto di vista artistico, sociale e scientifico, sui temi della malattia trattati nell’opera cinematografica.

Ad intervenire saranno Domenico Costanzo e Stefano Grifoni, Direttore del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Careggi, che fa anche parte del cast del film. Hanno inoltre collaborato con il regista Francesco Biondi, direttore di Korian RSA -la struttura dove è stato girato gran parte del film-, insieme alla responsabile animatrice Michela Mei, il presidente di AIMA Manlio Matera, il vice presidente Davide Lacangellera e Valentina Bessi, del Dipartimento di Neurologia di Careggi. «Questo è il film che non avrei mai voluto fare -dichiara Domenico Costanzo-, perché racconto in chiave autobiografica un evento doloroso che mi ha sconvolto la vita: la malattia di mia madre, la donna che ho amato di più al mondo.

La mia speranza è che questo mio lavoro possa arrivare al cuore delle persone, sensibilizzarle e cercar di far loro capire una realtà difficile e dolorosa per chi la vive ogni giorno. L'Alzheimer - sottolinea il regista - è una malattia che colpisce in primo luogo chi ne soffre, ma anche chi gli sta intorno. Si porta via gli affetti, i ricordi, la vita passata presente e futura, per quanta ne possa rimanere; ti svuota gli occhi, oltre che la mente. E in tutto questo a volte i familiari trascurano il malato, che vedono sempre più assente. Nel film ho voluto raccontare che non è esattamente così: sì, l'Alzheimer può rubare la “luce dagli occhi”, ma non dal cuore. Perché in fondo al cuore di ognuno di noi, quella “luce” rimane sempre, anche se flebile, impercettibile. E la si può sentire solo grazie all'amore. Donare tutto l'amore possibile, fino alla fine... è questa l'unica cura che può, in un certo modo, alleviare il dolore sia di chi sta intorno al malato, sia del malato stesso, che nel profondo della sua anima lo percepisce».

«L’intento del service - precisa Saponaro - è, da una parte, quello di sensibilizzare la collettività rispetto ad un tema socio-sanitario così importante, tanto più di fronte ad una prospettiva di vita sempre più lunga, e fare il punto sullo stato della ricerca, a maggior ragione oggi che si apre un spiraglio, a seguito di nuove evidenze scientifiche e farmacologiche, con la speranza che questa malvagia malattia smetta di portare via ogni ricordo e l’identità degli essere umani che ne sono colpiti. Dall’altra, trattandosi di un evento benefico, l’obiettivo è di invitare a partecipare all'iniziativa quante più persone possibile (compatibilmente alla vigenti normative sanitarie) -attraverso un ingresso ad offerta libera- per realizzare una raccolta fondi in favore di AIMA, che da oltre 27 anni svolge le proprie attività presso i Centri di Ascolto Alzheimer presenti sul territorio regionale. Qui -conclude la presidente- ogni giorno si incontrano migliaia di famiglie. In Toscana si stimano circa 90 mila casi di demenza, di cui circa 50 mila dovuti all'Alzheimer. La Regione Toscana, insieme alla Fondazione Sistema Toscana, hanno avuto un ruolo determinante per rendere possibile questo progetto: con sollecitudine e interesse hanno accolto la nostra richiesta, concedendo l’uso gratuito del Cinema La Compagnia».  

Caterina Ceccuti