Il regalo di Siena a Salvatore Accardo

La consegna alla fine del concerto dell'Accademia Chigiana al Teatro dei Rozzi

Accardo e l'Orchestra da Camera Italiana (foto da ufficio stampa Accademia Chigiana)

Accardo e l'Orchestra da Camera Italiana (foto da ufficio stampa Accademia Chigiana)

Siena, 4 dicembre 2021 -  Una targa speciale e una guida di Siena risalente al XIX secolo. Due regali consegnati dal presidente dell'Accademia Chigiana Carlo Rossi e dal direttore artistico Nicola Sani sul palco del Teatro dei Rozzi a un musicista del valore di Salvatore Accardo in occasione dei suoi 80 anni. La consegna è arrivata alla fine di una grande festa grande in musica con lo stesso Accardo e l'Orchestra da Camera Italiana (formata da molti allievi chigiani) nell’ambito della stagione Micat in Vertice. Ma un regalo particolare al pubblico lo ha fatto a sua volta il maestro dal palco, nelle vesti di violinista e direttore, scegliendo un programma inconsueto e con due brani contemporanei della compositrice Silvia Colasanti, presente in teatro.

Di Colasanti è stato eseguito in prima assoluta “Aria per Salvatore” con Accardo violino solista: un brano che rilegge la forma classica dell’Aria con la sensibilità dei nostri giorni. Gli archi dell’orchestra alternano i momenti di pianissimo a improvvisi accordi eseguiti con veemenza, mentre il ruolo del solista è quello di cercare una linea melodica cantabile attraverso un percorso stilistico che tiene conto degli insegnamenti del secondo Novecento. L’altra composizione di Colasanti “Capriccio a due”, ha visto protagonisti Accardo e la moglie Laura Gorna, anche lei al violino come prima parte dell’orchestra, dialogare in un pezzo legato a un ritmo continuo, con echi minimalisti, che presenta un momento centrale più riflessivo e una cadenza dei due violini dalla grande espressività.

In questo repertorio è stato dato spazio anche all’ottocento strumentale italiano che fatalmente si rapporta anche con il mondo dell’opera. Il brano del contrabbassista e compositore Giovanni Bottesini “Gran duo concertante” per violino, contrabbasso e orchestra d’archi, mostra infatti come un autore non operistico abbia scritto un brano pieno di melodie a cui mancavano solo i versi per renderle in forma scenica. In questo duo è anche singolare ascoltare il ruolo del contrabbasso, generalmente relegato in fondo all’orchestra, con momenti solisti cantabili e virtuosistici (solista Ermanno Calzolari) . Verdi non ha bisogno di presentazioni, ma il suo Quartetto (eseguito nella trascrizione per orchestra d’archi) è un episodio importante della sua produzione che non è  spesso inserito nel repertorio dei cameristi.

Qui l’operista puro vuole esplorare la forma dell’organico da camera per eccellenza ritrovando lo spirito degli antichi maestri, primo fra tutti Franz Joseph Haydn di cui Verdi teneva gli spartiti per quartetto sul comodino.  L'Orchestra da Camera Italiana ha ben assecondato questo viaggio tra Ottocento e i giorni nostri sotto la guida esperta del direttore.  Dopo l'esecuzione di Verdi è arrivato un fuori programma dedicato al tango per i cento anni dalla nascita di Astor Piazzola: poi tanti applausi hanno suggellato il rapporto speciale tra Accardo e la città di Siena.