Il fatturato è in ripresa Le imprese fiorentine dimostrano vitalità Parlano i numeri

Il fatturato è in ripresa  Le imprese fiorentine  dimostrano vitalità  Parlano i numeri

Il fatturato è in ripresa Le imprese fiorentine dimostrano vitalità Parlano i numeri

di Lisa Ciardi

FIRENZE

Mediamente le imprese fiorentine nel 2021 hanno registrato una crescita del fatturato pari al 22%. Una variazioni inferiore a quella nazionale (pari al +25,7%) riportata dall’Osservatorio Fnc sui bilanci delle società di capitali (Cndec, 2022), ma tale da lasciar immaginare che le aziende abbiano recuperato interamente i volumi di vendita pre-pandemici. Questi i dati che emergono dall’analisi di Top 500 da parte del professor Francesco Giunta, ordinario di Economia aziendale al Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa dell’Università degli studi di Firenze, della professoressa associata Laura Bini e del loro team. Le imprese che chiudono il bilancio in utile sono l’84%.

Migliorano i margini lordi, misurati dall’indice EbitdaRicavi che mostrava un valore medio del 6% nel 2020 e che si attesta al 7,2% nel 2021. La redditività degli investimenti passa intanto mediamente dal 3,4% del 2020 al 4,9% del 2021. Sotto il profilo della solvibilità, si riduce il livello di capitalizzazione, passando mediamente dal 32% al 31%. L’incremento del debito, tuttavia, non si ripercuote negativamente sulla solvibilità delle imprese. L’indice di copertura degli oneri finanziari, infatti, si presenta in netto miglioramento rispetto al 2020, con una ricchezza lorda generata dall’impresa (Ebita) che supera di 21,3 volte il valore degli oneri finanziari, contro un valore di 14,5 rilevato per il 2020. Suddividendo il gruppo di aziende per soglie dimensionali, emerge che le Top 500 fiorentine sono per il 28% grandi imprese, per il 61% medie e per il 10% piccole. I risultati per il 2021 mostrano una dinamica abbastanza simile per grandi e medie imprese, con un livello di crescita del fatturato analogo (22% per le grandi e 23% per le medie) e un margine lordo sulle vendite (EbitdaRicavi) al 7,6% per le grandi e 7,9% per le medie. Le piccole, invece, hanno una crescita più contenuta dei ricavi (+19%) e un margine lordo medio sulle vendite fermo al 2,5%.

Nonostante la marginalità più bassa, le piccole spuntano i migliori risultati di redditività degli investimenti, pari 7,8% nel 2021 (5,5% nel 2020), contro un valore del 4,7% per le grandi (3,7% nel 2020) e del 4,8% per le medie (3,2% nel 2020). Le piccole si distinguono anche per un livello di capitalizzazione inferiore, con un livello medio di patrimonio netto che rappresenta il 22% delle fonti di copertura, contro un valore del 32% per le altre classi.

Per meglio interpretare i risultati delle Top 500 è utile infine un confronto per settori di appartenenza. Limitando l’analisi ai più rappresentativi, se ne considerano sette settori che coprono il 65% delle imprese analizzate. Il settore più rappresentativo delle Top 500 nel 2021 è il commercio all’ingrosso con 97 società (102 nel 2020). Seguono calzatura, tessile e abbigliamento con 65 (75 nel 2020), automotive e trasporti con 53 (65 nel 2020), metallurgia e prodotti in metallo con 35 (35 nel 2020), commercio al dettaglio con 32 (35 nel 2020), edilizia e costruzioni con 23 (23 nel 2020) ed elettronica e informatica con 20 (28 nel 2020). Guardando alla crescita del fatturato, sono metallurgia e prodotti in metallo, edilizia e costruzioni a registrare l’incremento più elevato, con rispettivamente il +44% e +35%.

Questi due settori, peraltro, sono gli unici ad aver mantenuto invariata la rappresentatività nella lista delle Top 500. Le imprese metallurgiche hanno coniugato la ripresa dei volumi con un miglioramento dei margini lordi (misurati dall’EbitdaRicavi), passati mediamente dal 8,5% del 2020 al 10,7% del 2021. Lo stesso non può dirsi per il comparto edile, che pur beneficiando del decreto Rilancio (Superbonus 110%), non ha visto incrementare i margini lordi, addirittura peggiorati, passando dal 6,57% del 2020 al 5,46% del 2021. Per il resto, il calzaturiero e il commercio all’ingrosso e al dettaglio mostrano una ripresa del fatturato intorno al 26%, in linea con il dato nazionale del 25,7% (Cndc, 2022) e superiore alla media delle Top 500 (22%). Meno brillante la crescita dei ricavi per automotive e trasporti, elettronica e informatica, che conseguono rispettivamente un +17,1% e +11,2%, con margini in ripresa nel primo caso (EbitdaRicavi pari a 2,3% nel 2020 e 3,9% nel 2021) e stabili per elettronica e informatica (EbitdaRicavi pari a 13,53% nel 2020 e 13,83% nel 2021).