Un patrimonio da fare invidia Musei, librerie e tesori diffusi "E ora allarghiamo il distretto"

Dal capoluogo fino a ogni angolo della provincia, le sfide del futuro secondo Roberto Barzanti "Siamo avvantaggiati, solo i 17 musei delle Contrade sono impensabili in ogni altra città".

Un patrimonio da fare invidia  Musei, librerie e tesori diffusi  "E ora allarghiamo il distretto"

Un patrimonio da fare invidia Musei, librerie e tesori diffusi "E ora allarghiamo il distretto"

C’è una classifica in cui Siena svetta, nel rapporto qualità della vita 2022, che sembra davvero essere un paradigma della ricchezza di questa terra: il quarto posto nella categoria cultura e tempo libero è spinto in particolare dal primo posto per patrimonio museale, la cui concentrazione è oltre cinque volte la media nazionale. Accanto a questo dato emergono anche la presenza di agriturismi e librerie, per i quali la provincia di Siena è seconda a livello nazionale in entrambi i casi. A colpire è soprattutto quel patrimonio diffuso che si snoda dal capoluogo fino a ogni angolo della provincia.

"Questo patrimonio diffuso di ricchezze artistiche – osserva Roberto Barzanti – è una delle carte strategiche da giocare per il rilancio di Siena e del suo territorio. Siena città parte avvantaggiata da un sistema urbano straordinario, a partire dalla concentrazione di tesori nella sua Acropoli, ma che ha anche esempi unici come i diciassette musei delle Contrade, impensabili in altre città da cinquantamila abitanti". Non solo la città, in ogni caso, ma anche tutta la provincia: "La grande invenzione della rete oggi ricompresa nella Fondazione musei senesi – afferma Barzanti – fu sostenuta dalla Provincia e si è rapportata con ciò che già c’era, come le realtà di Chiusi e San Gimignano tra tutte, fornendo un connubio virtuoso tra elementi artistici e contesto territoriale. Tutto questo ci pone in una situazione invidiabile per poter proporre una dinamica di distretto culturale ampio, nel quale i musei non siano solo deposito, ma centro di scambio, strumento didattico, scuola di formazione e conoscenza della propria realtà".

Una prospettiva quindi da sfruttare a pieno, considerando anche le necessità di completare il rilancio del Santa Maria della Scala anche valutando il possibile ruolo di interscambio con l’Opera del Duomo e la Pinacoteca, che sta conoscendo una nuova vita e una fase di rilancio dopo la concessione dell’autonomia. Tutti elementi che fanno da traino a una classifica invero molto variegata (si mettono insieme patrimonio culturale e ristoranti, indice di sportività e diffusione della banda larga, per esempio) ma che pone Siena ai vertici nazionali, confermandone la ricchezza in primo luogo di un patrimonio artistico e culturale straordinario, che ha bisogno di essere valorizzato con sempre nuove proposte di alto livello.

Orlando Pacchiani