"L’Umbria economica supera i livelli pre-Covid Negli ultimi due anni Pil cresciuto di 11 punti"

La presidente della Regione Donatella Tesei: "La disoccupazione è scesa al 6,6 per cento, il dato più basso mai registrato" .

"L’Umbria economica supera i livelli pre-Covid  Negli ultimi due anni Pil cresciuto di 11 punti"

"L’Umbria economica supera i livelli pre-Covid Negli ultimi due anni Pil cresciuto di 11 punti"

"L’Umbria che dal 2008 al 2019 ha perso 9 punti di Pil in più rispetto al Paese, grazie al cambio di strategia ed alle misure finanziarie prese dal nuovo Governo regionale, nel 2020 ha resistito meglio alla crisi indotta dal Covid, per poi segnare una straordinaria crescita complessiva stimata di 11 punti di Prodotto interno lordo negli ultimi 2 anni, tra il 2021 e il 2022". E’ la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che traccia il quadro dell’andamento economico e finanziario del Cuore Verde, a partire proprio dall’ultimo anno.

Presidente, che anno è stato?

"L’Umbria non solo riconquista i livelli economici pre-covid tra le prime regioni italiane, ma nel 2022 appena concluso li supera nettamente, con una delle migliori performance italiane". Quali gli elementi che hanno trainato l’Umbria fuori dal tunnel?

"L’export è stato protagonista della ripresa con una crescita notevolissima e la disoccupazione è scesa al 6,6% il dato più basso mai registrato, inferiore di quasi 3 punti rispetto al tasso 2018, e di 3 punti rispetto alla media italiana. Importante inoltre il ritorno alla crescita - peraltro del 4% - del reddito disponibile delle famiglie".

C’è però la questione del calo della popolazione che non è da sottovalutare, in Umbria come nelle altre regioni...

"Esatto, tra i tanti dati estremamente positivi, continua invece a preoccupare la tendenza demografica, ormai negativa da molti anni: nel 2022 la popolazione si riduce ancora dello 0,8% , con una contrazione delle nascite del 7%. Per questo, fin dal 2021 il nuovo Governo regionale ha costruito il più importante sistema di sostegni economici alle famiglie mai creato in Umbria, che oggi le supporta dalla nascita di un bambino (bonus natalità 500 euro) alle neomamme per il primo anno di vita dei figli (bonus neomamme 1.200 euro) ai sostegni per gli asili nidi e materni, per i campi estivi, lo sport, fino ad arrivare alle borse di studio per ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, alla più estesa no tax area universitaria (30.000 euro) alle agevolazioni per gli studenti, una per tutte il sistema di trasporto pubblico locale in abbonamento a 60 euro l’anno".

Qualche segnale positivo però analizzando dettagliatamente i numeri sembra emergere, giusto?

"L’Umbria è certamente una terra più attrattiva oggi dopo gli ultimi tre anni di lavoro, e questo è testimoniato dall’unico dato demografico in controtendenza, che ci fa ben sperare sul funzionamento nel lungo periodo della ricetta fin qui presa: il saldo dei residenti in Umbria che già nel 2021 era cresciuto di 500 unità, nel 2022 supera le 2.000 connotando quindi un saldo migratorio positivo".

Su cosa avete deciso di puntare con maggiore convinzione?

"Due sono stati i concetti chiave che abbiamo utilizzato e ci guideranno anche in questo 2023 appena iniziato: mettere l’impresa al centro e rendere l’Umbria attrattiva. Si traducono in sostegno totale alle imprese nel creare loro le condizioni abilitanti per prosperare - anche con l’aiuto delle nostre 17 partecipate regionali risanate e rilanciate - ed aprire l’Umbria creando le migliori condizioni per chi qui vuole venire ad investire, lavorare, studiare o godere della propria pensione".

Inevitabile non citare la questione-turismo e quella dell’aeroporto che già nel 2020, anno della pandemia, hanno iniziato a mostrare un’inversione di tendenza segnificativa.

"Proprio così. Nella dimensione dell’apertura della nostra regione all’esterno, il magnifico lavoro fatto sul Turismo - oltre i massimi storici per presenze e permanenza - e sull’aeroporto che ormai punta ai 500.000 passeggeri (in una Regione di 880.000 abitanti!) con 100 voli settimanali, ne costituiscono una leva fondamentale".

Presidente, veniamo all’anno in corso.

"Il 2023 è un anno di nuove sfide. Per tutta la seconda parte dello scorso anno abbiamo lavorato sul massimo degli stimoli per le imprese e di protezione per le famiglie, entrambe alle prese con crisi energetica, caro bollette ed inflazione, preoccupati peraltro dalle politiche recessive delle Banche Centrali. Questo ha prodotto al momento anche per l’Umbria un “atterraggio morbido” dell’economia, che rallenta ma non registra una recessione. Il 2023 si preannuncia comunque un anno complesso: nonostante il netto calo della bolletta energetica, l’inflazione permane alta ed i tassi d’interesse sono previsti in ulteriore rialzo per frenarla. Cruciali per la nostra regione saranno la tenuta dell’occupazione, gli investimenti delle imprese e la capacità di attrarre capitali da fuori regione, il conservare i consumi delle famiglie ad un buon livello, oltre che quel clima di fiducia che negli ultimi 3 anni si è tornati a registrare in Umbria e che tanto alimenta l’economia. In questo senso il Governo Regionale intensificherà i propri sforzi, con un nuovo pacchetto a sostegno delle imprese e del lavoro, di cui il bando Solar Attack che incentiva con ben 26 milioni di aiuti economici l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, è solo l’inizio perché altri provvedimenti, come i 2,5 milioni per incentivare la creazione di imprese, già si stanno comunicando in questi giorni".

E infine c’è la grande sfida del Pnrr.

"Dobbiamo continuare a scaricare ’a terra’ tra mille difficoltà legate alle complicatissime norme italiane - il miliardo e ottocento milioni di Pnrr che siamo stati in grado di intercettare come Umbria grazie alla nostra visione ed alla nostra capacità progettuale, che ci hanno consegnato una dotazione anti recessione del 25% più alta della media nazionale".