Lo sport, spirito collettivo. Dalle molte realtà locali ai tanti campioni nati qui

Le società presenti sul territorio coprono tutte le discipline più popolari e hanno soprattutto reso possibile l’attività sportiva per migliaia di giovani.

Lo sport, spirito collettivo. Dalle molte realtà locali ai tanti campioni nati qui

Lo sport, spirito collettivo. Dalle molte realtà locali ai tanti campioni nati qui

Due secoli di storia sono per forza di cose anche due secoli di storia sportiva a Capannori. Dalle discipline più popolari ai personaggi legati a questa terra, l’avventura sportiva della città è legata a doppio filo alla sua natura di città diffusa e di un territoio tanto vasto quando dispersivo e che inevitabilmente ha favorito la nascita di tante piccole realtà, tutte molto attive sul territorio.

Prendiamo il calcio, ad esempio, dove il il capoluogo ha oscillato sempre tra la Seconda e la Terza Categoria. Mentre due frazioni come Lammari e Vorno sono arrivate fino all’Eccellenza. Adesso, grazie alla Polisportiva Capannori (attiva anche nel basket), il calcio che porta il nome della città si è rimesso in moto. Ovviamente se dici pallavolo a Capannori pensi soprattutto alla società Nottolini. Non solo perché ha ottenuto straordinari risultati sportivi, ma soprattutto per la funzione sociale del team bianconero, che ha permesso a molte ragazzine di praticare sport, in sicurezza e con un club in cui i veri valori sono sempre la priorità. Una manifestazione, invece, che ormai ha superato i confini provinciali è la Marcia delle Ville di Marlia, camminata fra le colline capannorosi che prima del Covid aveva oltre 20mila iscritti, fra cui molti stranieri.

Le due ruote a pedali sono state sempre protagoniste nel capannorese. Non tutti sanno che Mario Cipollini, uno dei talenti più grandi nella storia del ciclismo è del Compitese. Record di vittorie di tappa al Giro, 42, campione del Mondo a Zolder nel 2002, Re Leone si è imposto anche in una Milano-Sanremo vincendo un totale di 189 corse in carriera. Ma capannoresi sono anche Ivano e Brunello Fanini, due dei fratelli della dinasty che ha dato molto al ciclismo nazionale e non solo. Ivano Fanini ha lanciato decine di ciclsiti poi diventati campioni, vinto una marea di corse e ha fondato una squadra, l’Amore & Vita, con un messaggio forte, con il beneplacito addirittura di Papa Giovanni Paolo II. Brunello rappresenta una icona del ciclismo femminile, nel ricordo della figlia Michela.

Tra i tanti protagonisti cui Capannori ha dato i natali, tutti ricordano Federico Pisani. Ha abitato con i genitori in centro, prima di spiccare il volo. Lo notò l’Atalanta e con gli orobici si mise in evidenza, tutto sembrava perfetto: l’esordio in serie A nei primi anni Novanta, una carriera sfolgorante pronta ad aprirsi ai suoi piedi. Poi, in una gelida giornata di febbraio a poco più di vent’anni, Pisani perse al vita in compagnia della fidanzata sull’autostrada nei pressi di Milano. Probabilmente gli verrà intitolata la Cittadella dello Sport così come la società bergamasca ha dato il nome della curva dello stadio a lui e all’impianto di Zingonia.

Infine, di Capannori è Luigi Martini, libero della Lazio campione d’Italia nel 1974 con Chinaglia e Re Cecconi. Così come Albano Pera, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel tiro a volo, specialità in cui è stato per anni ct della Nazionale. Di Marlia è Riccardo Pera, pilota Endurance per la Porsche, giovanissimo ma già un campione.