"Personalità, ecco cosa serve per vincere"

Davide Morello, eroe della promozione: "Sarò in Curva con i tifosi, questa partita mi coinvolge. Puscas? Sarà un trascinatore"

di Michele Bufalino

Protagonista assoluto della promozione del Pisa in Serie B, rilevando il collega Indiveri a fine stagione nel 20062007, Davide Morello in nerazzurro ha giocato per tre anni e non vede l’ora di tornare in città per la partita dell’anno.

Morello lei ci sarà all’Arena domenica 29 maggio?

"Sì, andrò in Curva Nord con i tifosi, poi forse mi sposterò in tribuna, voglio essere presente dove c’è il tifo più caldo. Sento questa partita tantissimo anche io e ho tanta voglia di festeggiare. Sto mandando messaggi anche ad altri ex, vorrei organizzare una grande rimpatriata con la vecchia guardia".

In molti ricordano il ritorno di quella partita all’Arena, ma della gara di andata del 2007 cosa ricorda?

"Ricordo di un gol regolarissimo annullato a Biancone. Meritavamo di vincere anche quella senza dubbio. Ci diede la carica per affrontare il ritorno al massimo delle nostre possibilità. Volevamo troppo quella promozione".

Cosa pensa di questo Pisa?

"Secondo me è stato fatto qualcosa di straordinario da questa squadra. La finale è stata meritata e il Pisa ha sempre veleggiato nelle posizioni di alta classifica per tutto il torneo. Alla base di tutto c’è stata una grande programmazione da parte della società e un grande lavoro da parte di D’Angelo. Per me sarebbe giusto che raccogliesse i frutti di questi sacrifici".

Chi può essere secondo lei l’uomo della promozione?

"Secondo me Puscas (foto). Se è in partita può essere trascinante. In campo insieme a Torregrossa hanno quella dose di ignoranza che mi ricordano Ferrigno e Biancone. Hanno personalità e fame, due cose che non devono mai mancare in una squadra".

Ha ricordato Ferrigno. È passato un anno e mezzo dalla sua scomparsa.

"Era il nostro capitano e leader, per me anche un punto di riferimento, come un fratello. Abbiamo condiviso tante cose belle che mi rimarranno per sempre nel mio cuore e non finirò mai di ringraziarlo. Il dolore per la sua scomparsa non passa mai".

Oggi i portieri giocano molto palla a terra, ma lei fu uno dei primi con Ventura, in Italia, a praticare questo tipo di gioco, quasi un precursore.

"Ventura non voleva mai che buttassi via la palla. Oggi è diventata una consuetudine, al tempo non tanto. Per le mie caratteristiche mi trovavo molto bene, fa piacere vedere che il gioco si sia evoluto così nel calcio".

Cosa deve fare il Pisa di D’Angelo per vincere?

"Deve fare quello che ha fatto col Benevento. Mostrare personalità in campo, solidità difensiva e una mentalità improntata sul dare tutto quello che si ha. Non ci saranno altre partite, queste saranno le ultime della stagione. Se c’è un briciolo di energia in più da dare, bisogna darla. Le sostituzioni saranno importanti a causa del caldo che ci sarà in questo fine settimana, ma la partita non sarà difficile da preparare, sono quelle gare che si preparano da sole. D’Angelo dovrà essere accorto sbagliando il meno possibile, affronta una squadra organizzata con un allenatore preparato. Per questo il Pisa dovrà giocare a viso aperto senza fare calcoli".