“Le cartiere si organizzino contro il caro vita“

Cgil analizza il momento storico: “In questa situazione non sono esclusi stop di produzione. Il governo vari misure paracadute“

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“Che questo sia uno dei periodi più difficili per l’economia e soprattutto per i lavoratori non è un mistero: pandemia, stipendi bassi, precarietà e inflazione stanno infatti piagando i lavoratori italiani da tempo, e la guerra in Ucraina ha semplicemente accelerato un processo già in moto. L’inverno che ci attende – così il sindacato Cgil Lucca – rischia di mettere in serio pericolo la tenuta del tessuto economico e sociale, con i prezzi di gas ed energia che potrebbero gravare non poco su famiglie e imprese. Questa prospettiva potrebbe diventare particolarmente reale proprio per una delle eccellenze del territorio lucchese, l’industria cartaria, un settore altamente energivoro“.

“Già a partire dallo scorso anno infatti si erano paventate interruzioni momentanee della produzione per far fronte ai rincari di materie prime ed energia, ma, fortunatamente, il pericolo non si è concretizzato – osserva Cgil – . Quest’anno però, con il prezzo del gas più che raddoppiato rispetto al 2021, il problema potrebbe ripresentarsi più reale che mai. Per il momento l’industria cartaria locale, a differenza di altre zone d’Italia, non sembra mostrare segni di cedimento, è difficile escludere un peggioramento nel medio periodo, a causa delle fluttuazioni dei prezzi“. “Dal punto di vista del sindacato, la priorità è quella di garantire la continuità della produzione, e quindi delle attività dei lavoratori del settore – spiega – . A questo proposito, le cartiere hanno intrapreso negli scorsi anni processi di innovazione tecnologica, per ottimizzare il consumo energetico e coprire una parte del proprio fabbisogno attraverso fonti rinnovabili, ma questo non è sufficiente a contrastare l’aumento dei costi. Non si può quindi ignorare la possibilità di arrivare a degli stop della produzione, che per i lavoratori potrebbero tradursi nel ricorso alla cassa integrazione“.

“Per far fronte a questa prospettiva, il governo ha recentemente promulgato misure che assistono i lavoratori di aziende costrette a fermarsi per la scarsità di materie prime o componenti, tutelandone l’accesso alla Cigo, ma queste rischiano di essere insufficienti“. Un allarme già dentro casa: per questo la Cgil chiede il blocco dei licenziamenti e l’eventuale cassa integrazione al 100% della retribuzione per i lavoratori, in modo di tutelarli da inflazione e aumento del caro vita.