Meyer, strumento scopre le cellule tumorali

L’apparecchiatura ad alta tecnologia è stata donata da Menarini

Ricercatori del Meyer al laboratorio dov'è installato DEPArray, con A.Zanobini e management Menarini

Ricercatori del Meyer al laboratorio dov'è installato DEPArray, con A.Zanobini e management Menarini

IL «DEPARRAY SYSTEM» è uno strumento brevettato da due ingegneri italiani dalla Silicon Biosystems, azienda del gruppo Menarini con sede a San Diego in California: permette di estrarre da liquidi organici singole cellule rare circolanti, come quelle cellule tumorali, e analizzarne i meccanismi genetici. Un detective tecnologico che apre nuove strade verso la ricerca e terapie sempre più personalizzate. 

Menarini ha donato il prezioso apparecchio al Meyer di Firenze. Sarà utilizzato, spiega il direttore generale Alberto Zanobini, in due dipartimenti: l’oncologia pediatrica diretta da Claudio Favre e quello di Neuroscienze del professor Renzo Guerrini. «Poter affidare questa tecnologia – spiega Lucia Aleotti, presidente del Gruppo Menarini - alle mani esperte dei ricercatori del Meyer è per noi motivo di grande fierezza, a disposizione dei piccoli pazienti». 

Nel reparto di oncologia il macchinario della Menarini sarà utilizzato sui tumori e i meccanismi autoimmuni post trapianto. «Potremo isolare e selezionare anche pochissime cellule tumorali circolanti e purissime – spiega Claudio Favre – per trovare informazioni importanti come markers per la valutazione e l’eventuale sviluppo della malattia metastatica. Potremo anche impostare un profilo molecolare per ciascun paziente così da ottenere una terapia personalizzata». Sarà usato anche nello studio post trapianto attraverso l’analisi delle biopsie intestinali per «predire l’insorgenza e la gravità della disregolazione immunitaria e controllare il corso della malattia».

Nel dipartimento di neuroscienze, il DEPArray andrà a sostenere gli studi sull’epilessia: «Potremo estrarre il Dna di cellule isolate dal tessuto cerebrale di soggetti sottoposti a interventi neurochirurgici per la cura di questa patologia - spiega Guerrini –. Le nostre ricerche stanno dimostrando come l’epilessia e altre malformazioni cerebrali siano spesso determinate da alterazioni genetiche solo in alcune cellule del cervello». 

Manuela Plastina