Il contrasto alle discriminazioni sale sul tram

L’impegno dell’Associazione Nosotras: "Quattro cortometraggi girati sui mezzi Gest a Firenze: persone, storie e testimonianze"

FIRENZE

Ognuno di noi ha una storia e ognuno vive la propria come se fosse unica. E lo è, anche se ha spesso punti in comune con le esperienze di altri. Conoscerle, condividerle, ci aiuta a sentirsi meno soli e magari trovare qualcuno con cui condividere un pezzo di strada, con cui rivendicare i propri diritti. "Not a single story" è l’invito di Nosotras, associazione interculturale di donne migranti impegnata da 25 anni nel dialogo, la valorizzazione, il rispetto delle donne e di tutti. Ne parliamo con la presidente Isabella Mancini.

Presidente, da dove nasce "Not a single story"?

"Da una suggestione della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie che rappresenta anche la nostra associazione fatta non di una sola storia personale, ma di tante versioni di una storia con punti di vista diversi che danno forza e stimolo". Questa campagna punta alla lotta alla violenza di genere, che riguarda anche il mondo LGTB+

"Volevamo dare il nostro contributo al contrasto di ogni discriminazione e violenza. Lo facciamo con una pubblicazione di 44 pagine in cui ci sono vari contributi, diversi punti di vista e occasioni di riflessione. Lo facciamo con 4 cortometraggi che toccano violenze quotidiane di tante, troppe persone".

Di cosa parlano?

"Di molestie sul luogo di lavoro, a partire dal colloquio. Di violenza economica che riguarda tante donne imprigionate nella dipendenza dallo stipendio altrui. Di Gaslighting, ossia quella forma subdola di manipolazione psicologica violenta che mina la fiducia in se stessi e l’integrità fisica".

I corti, visibili sulle vostre pagine e su Youtube sottotitolati in più lingue, sono ambientati in luoghi particolari.

"Sono stati realizzati sui tram. Da qualche tempo collaboriamo con Gest: alcune dipendenti della società che gestisce la tramvia son venute a Nosotras a incontrare altre donne per portare la loro esperienza di lavoro in un ambiente storicamente maschile. Da lì è nata una sinergia di intenti che viaggia sul tram attraverso scritte sulla parte esterna dei vagoni e messaggi con codice Qr che connette al nostro sito e ai nostri video". A chi è rivolta la campagna?

"A tutti. Perché ognuno di noi ha da raccontare un gesto di violenza che ha subìto o vissuto attraverso una sorella, un’amica, una conoscente. Oppure di cui è artefice. È una campagna in progress (www.nosotras.it) a cui si può partecipare raccontandoci la propria storia a [email protected] scrivendo nell’oggetto: NOTASINGLESTORY. Basta fermarsi e pensarci su, anche solo per il tempo di un viaggio in tram".

Manuela Plastina