L’album dei ricordi. I principi e il Papa nella città che pianse per il suo ex sindaco

Una carrellata di avvenimenti del nostro passato, lontano e recente: dagli anni di piombo alla lotta della famiglia Ciatti per il loro figlio ucciso.

L’album dei ricordi. I principi e il Papa nella città che pianse per il suo ex sindaco

FIRENZE

Un album dei ricordi che suscita reazioni diverse. Da stupore a gioia, da commozione a rabbia. Raccontare una città significa anche questo, però: condividere i suoi sentimenti. E in 165 anni di storia, la Nazione ha raccontato Firenze e i fiorentini in ogni sfaccettatura. Abbiamo così pescato nel nostro e vostro passato, come quando si apre un cassetto. Nell’aprile del 1985, la città indossò il suo vestito migliore per accogliere Carlo e Diana. Il principe d’Inghilterra e la sua bellissima sposa, esile e timida, all’epoca 24enne. Le nostre pagine raccontano di visite ai musei, pranzi, cene, tanta curiosità soprattutto intorno a lei. Ignari dell’atroce destino che l’attendeva. Come quello infame che la sera del 10 febbraio del 1986 sorprese Lando Conti, fino a pochi mesi prima sindaco di Firenze. Furono le Brigate Rosse a fare fuoco, al Ponte alla Badia.

Abbandoniamo i terribili anni di piombo. Facciamo un balzo ai giorni nostri. 25 ottobre 2009: un giovanissimo sindaco, Matteo Renzi, mantiene la promessa fatta ai fiorentini: pedonalizzare piazza del Duomo. Da quel giorno, la cattedrale non è più annerita dai tubi di scappamento. Una svolta che oggi, a quasi quindici anni di distanza e diverse amministrazioni dopo, possiamo definire epocale.

Epocale come è stato l’arrivo in città di Papa Bergoglio. Ad accoglierlo l’arcivescovo Giuseppe Betori. Con l’immancabile papamobile, il Santo Padre girò il centro della città, fino allo stadio Artemio Franchi, gremito e festante per una volta non per la sua squadra del cuore.

Noi c’eravamo. Come eravamo in lungarno Torrigiani la mattina del 25 maggio del 2016 quando, a pochi metri dal Ponte Vecchio si aprì una voragine che inghiottì decine di macchine in sosta. Le cause? Perdite d’acqua, la fragilità di quella collina che “si muove“ verso il fiume, forse anche l’incuria.

Denunciare è il nostro compito. Far sentire la voce dei fiorentini anche davanti alle ingiustizie come quella che, dall’agosto del 2017, vive la famiglia Ciatti. Niccolò, titolare di un banco al centralissimo mercato di San Lorenzo, a poco più di un vent’anni è stato ammazzato in una discoteca in Spagna dal calcio sferrato da un ceceno che neanche conosceva.

Oggi Rassoul Bissoultanov, nonostante una condanna per omicidio, è latitante, scappato dalle maglie troppe larghe di una giustizia europea. La sua famiglia non meritava tutto questo. E La Nazione sarà sempre qui a ribadirlo.