Lo stadio portafortuna. Biagiotti: "Che bei ricordi"

A Sansepolcro l’esordio a 16 anni: entrò in campo e parò un rigore decisivo "Incoscienza e serenità, mix vincente. Dagli Usa ho festeggiato la promozione".

Lo stadio portafortuna. Biagiotti: "Che bei ricordi"

Lo stadio portafortuna. Biagiotti: "Che bei ricordi"

Il calcio è fatto di storie che si intrecciano, di porte stregate o scorrevoli, di stadi che evocano ricordi di tristezza o di festa. Il Buitoni di Sansepolcro è uno di quelli delle grandi emozioni: è in terra aretina che la Robur ha conquistato la Serie D. Partita decisiva, con la Baldaccio Bruni. Come lo fu, 9 anni fa, nella stessa cornice, quella con il Vivi Altotevere: la Robur era finita in Serie D, doveva vincere, anche allora, per centrare la pronta risalita.

Aveva 16 anni l’’eroe’ di quella sfida, Tommaso Biagiotti, senese, tartuchino, tifoso bianconero, portiere. Con Viola infortunato e Fontanelli espulso toccò a lui entrare a freddo e parare il rigore che avrebbe dato il la alla vittoria dei ragazzi di Morgia. "È ovvio che quando ho saputo che la partita-promozione si sarebbe giocata a Sansepolcro – ha detto Biagiotti –, la testa sia tornata a quella giornata, al mio esordio. Per certi versi anche quella fu una vittoria decisiva per la promozione in Serie C. Per descrivere quel giorno uso ancora oggi tutti gli aggettivi più belli del mondo: entrai in campo con l’incoscienza dei miei 16 anni, a Michele Coppola, il vice di Morgia, dissi ‘Entro e lo paro’ e così andò".

"Anche la gara dopo, con il Gavorrano, in cui potevamo raggiungere la C, giocai con serenità: pareggiammo, la festa fu soltanto rimandata. Ma fu comunque bellissimo: sembrava di giocare in uno stadio di Serie A. Per me, che cinque-sei settimane prima ero a tifare in Curva, una giornata indimenticabile". Similitudini, ieri e oggi, passato e presente.

La maglia del Siena sempre "un’altalena di emozioni così incredibile da rendere il confine tra sogno e realtà quasi invisibile (cit. Instagram). "La prima parte di stagione, essendo in America per motivi professionali, quest’anno non ho potuto seguire la squadra da vicino – ha affermato l’ex bianconero – e, sinceramente, tutte le cadute che ci sono state mi hanno un po’ scoraggiato: grande ammirazione per chi l’ha seguita sempre con costanza. Ma mi sono tenuto informato e dal prossimo anno spero di riprendere: il Siena è la squadra che continuerò per sempre ad amare".

"Vincere un campionato non è mai facile – ha aggiunto Biagiotti –, le difficoltà ci sono sempre, a maggior ragione quando sei costretto a partire in ritardo, in un ambiente che comunque mette pressione. La società, lo staff, i giocatori, hanno fatto qualcosa di fantastico. Hanno stravinto". E sì che Biagiotti l’Eccellenza la conosce: ha difeso la porta della Fortis Juventus. "È un campionato complicato – ha chiuso –, che vive molto del momento, nel giro di tre giornate puoi essere risucchiato in una zona o nell’altra. Ci sono squadre con grossi punti deboli, ma anche con giocatori che potrebbero giocare in categorie superiori. Comunque niente a che vedere con la Serie D".

Angela Gorellini

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