
di Stefano Salvadori
"Tornare a Siena è un’emozione pazzesca". Parole di Rimantas Kaukenas, il fuoriclasse lituano che dal 2005 al 2012, con la parentesi di una stagione al Real Madrid, ha vestito la maglia della Mens Sana aggiudicandosi cinque scudetti e tre edizioni della Coppa Italia.
"Sono molto contento di essere qua, rivedere gli stendardi, i trofei, i colori, percepire ancora questa atmosfera. Ricordo i bei momenti vissuti: gli allenamenti, le partite, le vittorie, i tifosi che mi sono rimasti nel cuore. Portare le mie figlie a giocare a basket qua è speciale".
Le figlie fanno parte del plotone di trenta ragazzi che da domenica partecipano al Rimantas Kaukenas Basketball Camp, iniziativa per giovani atleti dai 12 ai 16 anni con finalità nobili: il ricavato sarà destinato alla Fondazione Kaukenas Charity che si occupa di bambini lituani sfortunati.
"Vogliamo fare un camp di qualità, con attenzione sui dettagli, quelli che possono aiutare ad alzare il livello - racconta il campione lituano -. Il basket moderno è diventato uno sport dove devi giocare in tanti ruoli. Non sapendo che futuro avranno questi ragazzi vogliamo che tutti possano saper giocare come playmaker. Le cose fondamentali sono la postura, saper tenere la testa in alto, per correre e vedere il gioco, palleggiare, passare la palla, capire cosa sta succedendo".
Affiancato dallo staff della Mens Sana, Kaukenas dispensa consigli e suggerimenti: "Abbiamo fatto un allenamento molto serio. Qua ho uno staff a disposizione di grande livello. A Siena era veramente tutto ad alto livello ed è rimasto così, congratulazioni alla Mens Sana Basketball Academy per la sua professionalità".
Difficile non tornare al passato, ai fasti di quell’epoca così apparentemente irripetibili: "Il basket a Siena non muore mai, rimarrà sempre nel nostro cuore - assicura Kaukenas -. Saremo sempre vicini a questa città. Non è importante quello che è successo, ma quello che succederà. Bisogna far crescere i ragazzi giovani, insegnare dei valori. Il basket non è la vita, è una parte di questa, ma non è la cosa più importante. I ragazzi devono diventare uomini, essere persone corrette, questo è più importante".
Un pensiero per gli ex compagni: "A volte riguardo le mie azioni sui social, poi mi emoziono. Sono in contatto con Carraretto, Michelori, Aradori, Stonerook, McIntyre, Pianigiani, e con tanti altri. Quelle stagioni – conclude l’ex stella biancoverde Rimantas Kaukenas – hanno creato dei rapporti veri, siamo amici per sempre".