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Davide, la moto e un sogno da inseguire: "Sfondare è complicato ma ci proverò"

Davide Brandini, di Bettolle, è diventato campione italiano ed europeo di motocross grazie ai sacrifici e alla dedizione. La sua famiglia e il suo allenatore lo hanno sostenuto e incoraggiato a dare sempre il massimo.

Davide, la moto e un sogno da inseguire: "Sfondare è complicato ma ci proverò"

La sua passione per la moto è nata e cresciuta sotto il tetto di casa, a Bettolle, grazie agli uomini di famiglia, il babbo, il nonno, lo zio. Fu proprio quest’ultimo, Gabriele, quando aveva quattro anni, a regalargliene una. Da allora, di primavere, ne sono passate tredici e Davide, con un doppio successo nei due main event degli internazionali d’Italia Supercross, nell’Area Live della fiera Eicma di Rho, si è laureato a novembre campione italiano ed europeo. La ciliegina sulla torta dopo una stagione che lo ha visto ‘leader indiscusso’ della Sx Junior 125, dopo aver vinto la prima gara ed essere rimasto in testa fino alla fine con 5 successi su 6. Un trionfo, il suo, figlio della passione sì, ma anche di tanti sacrifici.

"Servono dedizione e allenamento, sia in moto che in palestra – racconta Davide Brandini (nella foto)–, i fine settimana con gli amici per me non esistono. Serve anche una forte tenuta mentale, perché le cose possono anche andare come non vuoi e lì devi essere bravo a non mollare. Non è neanche semplice far conciliare il motocross con la scuola: frequento, a Montepulciano, l’istituto economico sportivo. Sfondare nel mondo della moto è molto complicato, serve bravura sì, ma servono anche conoscenze e fortuna. Proseguire gli studi è importante".

In sella alla moto, quindi, insegue il suo sogno, consapevole che la strada potrebbe anche subire una deviazione. "La cosa più importante, per me, è divertirmi. Finché mi diverto continuo, ché ottenere i risultati, divertendosi, è anche più semplice. Ci proverò, benché sappia che sfondare è complicato".

Ha iniziato a gareggiare a 10 anni, sfida dopo sfida ha collezionato titoli: già campione regionale, è arrivato a conquistare quelli più prestigiosi. Adesso lascerà la classe 125 per approdare alla 250 cc. La squadra, di cui è punta di diamante, rimarrà la stessa, la Bardahl Motocross Junior Team. "Passo tra i grandi – dice – le gare saranno sempre più impegnative". Il suo idolo è Antonio Cairoli. "Una persona umile, che non ha mai avuto niente di scodellato e poi mi piace come guida. Io come guido? Tutti mi dicono che sembra vada piano, ma alla fine faccio sempre primi tempi. Credo sia perché ho una guida pulita, non aggressiva, che mi permette di non commettere errori". Gli uomini di famiglia sono contenti; e la mamma? "Se facessi uno sport un po’ più tranquillo lo sarebbe di più anche lei – sorride il campione europeo –, ma sa che il motocross mi piace e lo accetta, anche perché che sto proseguendo gli studi". "Non posso che ringraziare la mia famiglia – chiude Davide Brandini –, senza di loro non potrei andare avanti. Sono il mio pilastro. Credono in me e mi hanno dato una grande opportunità. Ringrazio anche il mio allenatore Manuel Beconcini che mi segue da 6 anni. Mi incoraggia, mi aiuta a credere nelle mie potenzialità, che a volte non sfrutto. E un grazie anche a Gianluca Gonnelli, il capo del team, per l’aiuto e il supporto. Il nostro è un rapporto stretto, di amicizia: so che crede in me e mi spinge a dare sempre il massimo. Poi un grazie a tutta la ‘squadra’".

Angela Gorellini

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